Può definirsi storico e il preludio di altri trattati sulle emissioni di gas serra quanto è accaduto a Pechino in questi giorni tra Obama e Xi Jinping
Si troveranno sempre i “farlocchi” sotto forma di giornalisti e scienziati pseudo ambientalisti che, facendo (il più delle volte a loro insaputa) il gioco dei negazionisti, criticheranno i tempi di realizzazione di quanto i due capi di stato si sono impegnati a realizzare (la Cina entro il 2030 e l’America entro il 2025), ma tra il niente di Kyoto e l’impegno di oggi, c’è la presa di coscienza che il mondo rasenta la catastrofe.
Certo che si può sempre fare di più e meglio, ma con questa filosofia non si fa altro che ritardare ogni passo anche breve nella direzione di contenere sotto i 2 gradi l’aumento della temperatura del pianeta nei prossimi 20 anni.
Sono passati 17 anni dal trattato internazionale del 1997 sull’ambiente, firmato nella città giapponese di Kyoto da 180 paesi.
Solo nel 2005 aderiva la Russia, ma le due superpotenze che da sole producono il 45% di emissioni di gas serra (America e Cina) si erano sempre opposte con veti incrociati a questo protocollo.
Per questo l’accordo tra i due Leader cinese e americano è salutato con entusiasmo sia da Greenpeace: “Il patto potrebbe avere importanti effetti positivi nel contrasto all’inquinamento al riscaldamento terrestre e al cambiamento climatico”, che da Al Gore: “L’intesa annunciata dai presidenti Barack Obama e Xi Jinping nel ridurre le emissioni di gas serra è un passo notevole nell’impegno verso una soluzione del mutamento climatico. Sarà necessario fare molto di più, compreso un accordo globale con tutte le nazioni. Però i due più grandi inquinatori dimostrano serietà nell’impegno…”
È anche un’immensa opportunità di crescita dice il presidente cinese: “ entro 5 anni l’energia pulita sarà la prima voce del nostro Pil”.
Chi perderà di nuovo il treno sarà la vecchia Europa che avendo per prima posto il problema, non è stata in grado di marcare la differenza e di coglierne le opportunità, e sta già facendo retromarcia sugli impegni presi. Oggi è la Polonia che non accetta gli accordi, domani sarà qualcun altro…
Quali i limiti?
Il più grave è l’essere solo un’unione monetaria e non politica che privilegia gli interessi nazionali e addirittura localistici rispetto all’interesse generale; e questo si riflette anche in campo energetico e ambientale.
Negli anni tra le due guerre un astronomo dilettante Bresciano, Giovanni Paneroni nato a Rudiano, percorreva la città e la provincia, con il suo carretto da gelataio, al grido: “la terra non gira o bestie!”
Tre casi esemplari quelli che in nome della difesa dell’ambiente e del territorio hanno visto trionfare l’immobilismo e condannare la ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili..
Vanta titoli che non possiede, spaccia Master per Dottorati, è laureata in filosofia e non in fisica; è il duro attacco del giornale americano “New Yorker” alla passionaria indiana della lotta agli OGM. Dipinta come una ciarlatana non scientifica
Su serie questioni di risparmi e di produzione di energie alternative, che non dovrebbero vedere fronti contrapposti, si innescano polemiche strumentali sull’uso disinvolto di due parole: biologico ed ecologico
Entrambi i termini dovrebbero avere connotazioni negative, tanto da essere il più delle volte assimilati, ma Claudio Magris sul “Corriere della Sera” salva gli egoisti e condanna gli egocentrici
Fare bene le cose senza pretendere l’ottimo e la perfezione è la morale di questo aforisma di Voltaire. Perché e’ impossibile vivere nel migliore dei mondi, si può solo “coltivare il nostro giardino”
«… Il 22 Giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista…il risultato non contava, la questione di principio era battere quegli altri per dimostrare una volta per tutte chi fosse il più forte…»
Spianare le montagne è stata nei secoli l’aspirazione dell’uomo. Poeti e bambini sono di parere diverso: “sempre caro mi fu quest’ermo colle…” è l’incipit del poeta; favole e ricordi più belli dei bambini, hanno sempre a protagonisti boschi e montagne
Si è votato in tutta la valle e la maggior parte delle amministrazioni uscenti è stata riconfermata. Il cappello sulla vittoria di Nabaffa a Idro, l’hanno voluto mettere quelli che si autodefiniscono: “I salvatori del lago”. Chissà se questo porterà fortuna al Sindaco?