Lavoro in somministrazione, in flessione la richiesta
di red.
La discesa sperimentata nel secondo trimestre 2023 è ascrivibile a un unico profilo professionale: il personale non qualificato, che ha visto diminuire le richieste del 65%. E' la prima volta da fine 2020
Secondo i dati forniti dalle Agenzie per il Lavoro, nel 2° trimestre del 2023 la domanda di lavoratori in somministrazione a Brescia ha registrato una flessione pari al -5% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (tendenziale), la prima dalla fine del 2020.
A evidenziarlo sono i dati forniti dalle Agenzie per il Lavoro, aderenti allOsservatorio Confindustria Brescia Agenzie per il lavoro, curato dal Centro Studi di Confindustria Brescia.
Tale contrazione interrompe ben nove rilevazioni positive, che hanno segnato la ripresa del mercato del lavoro bresciano dopo la fase più acuta dellemergenza pandemica.
La discesa rilevata tra aprile e giugno di questanno va di pari passo con la frenata dellindustria locale che, in tale periodo, ha evidenziato una modesta riduzione dei livelli produttivi nei confronti dellanalogo trimestre dellanno scorso commenta Roberto Zini, vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Relazioni Industriali e Welfare . Va comunque sottolineato come, in questo momento, ci troviamo di fronte a un quadro decisamente eterogeneo, su cui pesa il netto calo registrato dal personale non qualificato, a fronte di buone indicazioni in particolare dai tecnici, aspetto positivo anche alla luce delle incertezze che attendono il Made in Brescia nei prossimi mesi.
La discesa sperimentata nel 2° trimestre del 2023 è, di fatto, interamente ascrivibile a un unico profilo professionale: il personale non qualificato, che ha visto diminuire le richieste del 65%. Per contro, si rilevano incrementi, anche significativi, per i tecnici (+44%), per gli impiegati esecutivi (+41%), per gli operai specializzati (+18%) e per gli addetti al commercio (+4%). I conduttori dimpianti si caratterizzano per la sostanziale stabilità della domanda (-1%).
Le richieste pervenute alle Agenzie per il Lavoro hanno riguardato, in particolare, il gruppo professionale dei conduttori dimpianti (43,2%), seguiti dagli operai specializzati (15,6%), dagli addetti al commercio (15,0%) e dagli impiegati esecutivi (9,9%). Relativamente più contenuta è la domanda di tecnici (8,9%) e di personale non qualificato (7,4%) che, per la prima volta da quando è stato istituito lOsservatorio, scivola addirittura in sesta posizione. Si tratta di un radicale cambiamento, rispetto a qualche anno fa, quando tale gruppo professionale intercettava sistematicamente fra il 30% il 40% della intera domanda.
Sempre nel periodo aprile-giugno, le figure più ricercate sono state: operatori robot industriali (20,7% della domanda complessiva), seguiti dagli addetti macchine lavorazioni metalliche (5,2%), dai conduttori macchinari lavorazione gomma (3,8%), dai non qualificati nei servizi di pulizia (3,0%) dagli addetti consegna merci (2,7%).
Per quanto riguarda i profili caratterizzati dalle maggiori difficoltà nel reperimento, si segnalano, in particolare, alcune figure tecniche (tecnici in campo ingegneristico, i tecnici della produzione e i tecnici della distribuzione commerciale) ed altre relative agli operai specializzati (specializzati meccanica di precisione, fonditori, saldatori, montatori, manutentori, installatori attrezzature elettroniche).
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