Ogni 4 anni si giocano i mondiali di calcio, ognuno ha la sua formazione tipo, che deriva dalla propria tifoseria. Così è per le elezioni un po' più ballerine e non sempre a scadenza fissa
Anche per le elezioni i tifosi strabici hanno le loro formazioni.
I giocatori quando sono in panchina addossano le colpe delle “defaillance” ai titolari, si prendono i meriti solo in caso di “eccezionali performance”.
Cambiano sovente casacca da un club all’altro, sono, come si dice in gergo, sul mercato.
Pure i politici cambiano casacca e anche ruoli, da magistrati contro la politica a politici di professione. Da guardie a ladri, si potrebbe dire, se è vero che tutti rubano.
Ma la filastrocca è sempre la stessa, non si può fare di tutta l’erba un fascio, ci sono anche gli onesti.
Ci mancherebbe altro che non ci fossero, ma non contano niente.
Se si continua a rubare e il sistema non cambia forse qualche colpa è da attribuire anche a quelli individualmente inattaccabili.
La conquista del tesoretto, a scapito dell’elettore sempre munto, è il fine che si tenta di raggiungere e non il “bene comune” a cui si fa riferimento.
Chissà perché tutti sarebbero miglior politici di quelli eletti e tutti miglior CT della nazionale di quelli in carica.
Nessuno, se non del mestiere, si sentirebbe in grado di fare né l’elettricista né il barbiere, ogni professione pretende conoscenza ed abilità.
Qual è allora la dote del politico? Solo quella di farsi credere?
A fasi alterne si scoprono politici con le mani nel sacco: qualcuno ruba per i lecca-lecca altri per comperarsi le banche.
È vero che c’è una gerarchia anche tra i ladri e quello di polli, per l’opinione pubblica, è più colpevole di “Arsenio Lupin”, ma il danno per la collettività, sia che venga fatto dai “gentleman” in guanti bianchi o da infantili “ parvenu”, è identico, dipende solo dalla quantità e non dalla grazia con cui si è rubato.
“Maggiore è la menzogna, maggiori sono le possibilità di essere creduti” (Adolf Hitler)
Come si può allora combattere l’ipocrisia della politica senza sperare nell’uomo della provvidenza?
Quando Berlusconi dice che non ha potuto governare esprime un sentimento condiviso da molti, (per fortuna non da tutti), le stesse cose con meno sfacciataggine le pensano le sinistre.
Tutte le leggi elettorali da Segni in poi vanno in questa direzione, il “porcellum” è solo un trucco per rendere inefficaci alcuni meccanismi.
Un governo che governi se non si vuol fare la fine della repubblica di Weimar serve.
Pinochet ha ucciso la democrazia e non solo quella, ma il suo paese in quegli anni è economicamente risorto.
Se non si vuol fare la fine del Cile serve allora più democrazia, la ricerca di scorciatoie, non è un buon viatico per nessuno.
La democrazia presuppone partecipazione, conoscenza e la possibilità di controllo dell’eletto.
Già una garanzia sarebbe quella di votare con le preferenze e votare chi si conosce.
Questo però non piace alla casta che preferisce essere lei a controllare e non l’elettore.
Negli anni tra le due guerre un astronomo dilettante Bresciano, Giovanni Paneroni nato a Rudiano, percorreva la città e la provincia, con il suo carretto da gelataio, al grido: “la terra non gira o bestie!”
Tre casi esemplari quelli che in nome della difesa dell’ambiente e del territorio hanno visto trionfare l’immobilismo e condannare la ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili..
Vanta titoli che non possiede, spaccia Master per Dottorati, è laureata in filosofia e non in fisica; è il duro attacco del giornale americano “New Yorker” alla passionaria indiana della lotta agli OGM. Dipinta come una ciarlatana non scientifica
Su serie questioni di risparmi e di produzione di energie alternative, che non dovrebbero vedere fronti contrapposti, si innescano polemiche strumentali sull’uso disinvolto di due parole: biologico ed ecologico
Entrambi i termini dovrebbero avere connotazioni negative, tanto da essere il più delle volte assimilati, ma Claudio Magris sul “Corriere della Sera” salva gli egoisti e condanna gli egocentrici
Fare bene le cose senza pretendere l’ottimo e la perfezione è la morale di questo aforisma di Voltaire. Perché e’ impossibile vivere nel migliore dei mondi, si può solo “coltivare il nostro giardino”
«… Il 22 Giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista…il risultato non contava, la questione di principio era battere quegli altri per dimostrare una volta per tutte chi fosse il più forte…»
Spianare le montagne è stata nei secoli l’aspirazione dell’uomo. Poeti e bambini sono di parere diverso: “sempre caro mi fu quest’ermo colle…” è l’incipit del poeta; favole e ricordi più belli dei bambini, hanno sempre a protagonisti boschi e montagne
Si è votato in tutta la valle e la maggior parte delle amministrazioni uscenti è stata riconfermata. Il cappello sulla vittoria di Nabaffa a Idro, l’hanno voluto mettere quelli che si autodefiniscono: “I salvatori del lago”. Chissà se questo porterà fortuna al Sindaco?