Analizzando bene la situazione politica attuale sembra necessario più che mai comprendere cosa viene espresso oltre alle parole utilizzate.
Gli unici che si oppongono a questo governo sono la Lega e l’IDV.
Ci sono ragioni di fondo o è solo per cavalcare il malcontento di una crisi che non hanno fatto nulla per evitare?
Ma davvero se PDL o PD staccassero la spina Bossi e Di Pietro ci manderebbero a votare? Ci lascerebbero in balia degli eventi, senza alcuna ricetta e possibilità di risolvere la crisi solo per eleggere qualche deputato in più o i loro figli?
Nessuno dei due partiti ha una politica economica che si discosti un granché da quella del governo Monti, se non per una visione più rozza, provinciale, autarchica, antieuropea; l’alleanza dell’uno finirebbe poi nelle braccia del monopolista illiberale, quella dell’altro in quelle dei nipotini degli operaisti statalisti.
Se la loro azione non consistesse nella scalata al potere per conquistare sedie per sé, amici e parenti, ma fosse finalizzata al raggiungimento degli obbiettivi che professano: l’uno il federalismo, l’altro la giustizia, non potrebbero che plaudire un governo di tecnici, liberale, competente, onesto e borghese.
La difesa della politica e dei partiti non potrà per lungo tempo trincerarsi dietro l’alibi della Costituzione. Le leggi non sono eterne, se per prassi ci si accorge che non funzionano si dovranno cambiare.
I partiti baluardo della democrazia, forgiatori di classi dirigenti oneste e capaci, artefici di una dialettica che esprimeva una vasta diversità di idee, sono diventati comitati d’affari intercambiabili e non assolvono più la funzione per cui sono stati creati.
O la smettono con le loro pratiche autoreferenziali e ritornano ad essere utili, oppure, se saranno visti come la casta mangiasoldi, faranno la fine che si meritano.
Non spaventerà più neppure la minaccia del partito unico, perché nessuno sarà in grado di distinguersi.
La borghesia non mi appartiene, le contestazioni che rivolge la mia parte politica al governo sono le stesse che coinvolgono il sistema della “costante crescita” e superano i confini nazionali.
Ma se si accetta questa economia è importante operare perché funzioni al meglio.
Chi più di questo governo può garantire credibilità internazionale e competenza?
Si lasci il timone in mano a chi sa navigare, questo oltre a responsabilità è intelligenza democratica, il resto è democrazia cretina.
Negli anni tra le due guerre un astronomo dilettante Bresciano, Giovanni Paneroni nato a Rudiano, percorreva la città e la provincia, con il suo carretto da gelataio, al grido: “la terra non gira o bestie!”
Tre casi esemplari quelli che in nome della difesa dell’ambiente e del territorio hanno visto trionfare l’immobilismo e condannare la ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili..
Vanta titoli che non possiede, spaccia Master per Dottorati, è laureata in filosofia e non in fisica; è il duro attacco del giornale americano “New Yorker” alla passionaria indiana della lotta agli OGM. Dipinta come una ciarlatana non scientifica
Su serie questioni di risparmi e di produzione di energie alternative, che non dovrebbero vedere fronti contrapposti, si innescano polemiche strumentali sull’uso disinvolto di due parole: biologico ed ecologico
Entrambi i termini dovrebbero avere connotazioni negative, tanto da essere il più delle volte assimilati, ma Claudio Magris sul “Corriere della Sera” salva gli egoisti e condanna gli egocentrici
Fare bene le cose senza pretendere l’ottimo e la perfezione è la morale di questo aforisma di Voltaire. Perché e’ impossibile vivere nel migliore dei mondi, si può solo “coltivare il nostro giardino”
«… Il 22 Giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista…il risultato non contava, la questione di principio era battere quegli altri per dimostrare una volta per tutte chi fosse il più forte…»
Spianare le montagne è stata nei secoli l’aspirazione dell’uomo. Poeti e bambini sono di parere diverso: “sempre caro mi fu quest’ermo colle…” è l’incipit del poeta; favole e ricordi più belli dei bambini, hanno sempre a protagonisti boschi e montagne
Si è votato in tutta la valle e la maggior parte delle amministrazioni uscenti è stata riconfermata. Il cappello sulla vittoria di Nabaffa a Idro, l’hanno voluto mettere quelli che si autodefiniscono: “I salvatori del lago”. Chissà se questo porterà fortuna al Sindaco?