La cultura della televisione che dei giornali e del Web, è una cultura un tanto al chilo. Niente di male se si usa per le discussioni da bar, assai più complicato se la politica se ne serve per fare scelte
L’ecologia una scienza molto più vasta di quanto possa apparire dagli articoli di giornale può solo per una parte coinvolgere scelte politiche. Ma il potere politico ha il dovere di indirizzare le attività umane comprese quelle economiche.
L’equilibrio, la complessità, i rapporti tra l’uomo e gli ecosistemi, sono materie che coinvolgono non solo le scienze naturali, dalla botanica, alla zoologia, alla chimica, alla fisica, alla matematica, ma economia e diritto sono altrettanto importanti se si vogliono conservare la biodiversità e le risorse disponibili.
In un precedente articolo dal titolo “Economia ed Ecologia” si è toccato il tema dello scontro tra le due discipline ed i motivi che le hanno condotte molte volte a contrapporsi.
Sembrerebbe perciò, al primo approccio, che le due materie siano in antitesi. Se si esce dal semplicismo ci si accorge però: che ciò che è antiecologico è anche antieconomico.
Nella nostra società le scelte economiche sono parziali, settoriali e a breve termine, mentre l’ecologia è globale.
Se l’economia non è capace di una visione più ampia non può che essere la politica che corregge i meccanismi di chi si occupa dei benefici immediati senza tener conto dei danni che si possono arrecare alle generazioni future.
Nemmeno la politica è però in grado di svolgere il compito che le si affida, di indirizzare le attività economiche, se oltre alla volontà non è sorretta da profonde conoscenze.
L’ambiente fa parte degli argomenti della “cultura di massa” e questo è un bene, ma pone dei quesiti alla democrazia.
Il popolo è sicuramente sovrano e piuttosto che le scelte le facciano i tecnici è meglio che rimangano alla politica.
Ma come ci si può affrancare dalla demagogia e dal populismo?
Per prima cosa servirebbe una politica assai più preparata, ma come non c’è la scuola per l’ecologia non c’è nemmeno la scuola per la politica.
Almeno gli studenti potrebbero uscire dallo stereotipo riduzionista che vede i problemi ecologici come problemi settoriali, l’ecologia è una scelta obbligata per la sopravvivenza della specie umana, ma non va perseguita attraverso la punizione o la soppressione di attività inquinanti, ma con la ricerca di tecnologie non inquinanti di per sé.
Sicuramente nel campo dell’energia avvengono la maggior parte dei nostri comportamenti antiecologici, ma non si pensi che ne siano immuni industria, agricoltura o turismo.
I vari “No” se si crede veramente di fare il bene pubblico vanno perciò valutati e soppesati. Occorre ispirarsi a criteri di economicità globale e non settoriale e preoccuparsi della “compatibilità” dei vari usi per la stessa risorsa.
Chi verrà dopo di noi troverà un mondo vivibile se alla cultura di massa si saranno aggiunti approfondimenti tecnico scientifici e una politica responsabile e consapevole sarà stata in grado di sviluppare un’economia rispettosa dell’ambiente e della comunità.
Negli anni tra le due guerre un astronomo dilettante Bresciano, Giovanni Paneroni nato a Rudiano, percorreva la città e la provincia, con il suo carretto da gelataio, al grido: “la terra non gira o bestie!”
Tre casi esemplari quelli che in nome della difesa dell’ambiente e del territorio hanno visto trionfare l’immobilismo e condannare la ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili..
Vanta titoli che non possiede, spaccia Master per Dottorati, è laureata in filosofia e non in fisica; è il duro attacco del giornale americano “New Yorker” alla passionaria indiana della lotta agli OGM. Dipinta come una ciarlatana non scientifica
Su serie questioni di risparmi e di produzione di energie alternative, che non dovrebbero vedere fronti contrapposti, si innescano polemiche strumentali sull’uso disinvolto di due parole: biologico ed ecologico
Entrambi i termini dovrebbero avere connotazioni negative, tanto da essere il più delle volte assimilati, ma Claudio Magris sul “Corriere della Sera” salva gli egoisti e condanna gli egocentrici
Fare bene le cose senza pretendere l’ottimo e la perfezione è la morale di questo aforisma di Voltaire. Perché e’ impossibile vivere nel migliore dei mondi, si può solo “coltivare il nostro giardino”
«… Il 22 Giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista…il risultato non contava, la questione di principio era battere quegli altri per dimostrare una volta per tutte chi fosse il più forte…»
Spianare le montagne è stata nei secoli l’aspirazione dell’uomo. Poeti e bambini sono di parere diverso: “sempre caro mi fu quest’ermo colle…” è l’incipit del poeta; favole e ricordi più belli dei bambini, hanno sempre a protagonisti boschi e montagne
Si è votato in tutta la valle e la maggior parte delle amministrazioni uscenti è stata riconfermata. Il cappello sulla vittoria di Nabaffa a Idro, l’hanno voluto mettere quelli che si autodefiniscono: “I salvatori del lago”. Chissà se questo porterà fortuna al Sindaco?