Più le raccontano grosse maggiore è la possibilità di essere creduti. Raccontare ‘balle’, denunciare ‘complotti’ ed individuare il ‘nemico’ contro cui sparare è l’attività che riesce meglio ad un personale politico con poche idee
Non è così in tutto il mondo, l’Italia è un’eccezione. Capita anche in altri stati ai politici di mentire, ma se vengono scoperti le conseguenze sono molto più gravi che da noi.
Un tre volte presidente del consiglio è stato un ‘mentitore compulsivo’. Mentiva anche quando sapeva di essere scoperto, con balle megagalattiche come quella della nipote di Mubarak.
Hanno sempre raccontato balle i ‘comunisti’ dall’Ungheria, alla Cecoslovacchia, alla Polonia, per poi trovarsi dopo la caduta del muro di Berlino a dover accettare qualsiasi soluzione compromissoria per la coda di paglia che si ritrovavano.
Il cinismo andreottiano è stato elevato a sistema nella DC. Con le menzogne e i sospetti del “pensar male che ci si azzecca” si è arrivati a giocarsi la vita di Moro.
Ci sono state anche bugie veniali come quelle di Oscar Giannino.
Quelle dei Leghisti e di Di Pietro sono costate più care perché sono state vissute come tradimenti.
Sembra, per il momento, che quelle del ‘cacciaballe’ Grillo paghino.
Sull’impeachment a Napolitano, pur sapendo che tale istituto non esiste nella nostra costituzione se non per alto tradimento, imbastisce una campagna urlata fatta d’insulti, chiamati atti d’amore, per eccitare gli animi ed incolpare altri della propria incapacità a rispondere a quanto gli hanno chiesto quelli che lo hanno votato.
Con le bugie si possono solo prendere voti, non governare; è per questo che l’unica cosa che ai nostri politici riesce bene e non li smaschera è la campagna elettorale perenne.
Ci si buttano a capofitto: Berlusconi, Grillo, Salvini, Vendola, Renzi tutti in nome del cambiamento.
La campagna elettorale ha però bisogno del nemico: il comunismo, la speculazione, le banche, l’euro, la corruzione, i partiti, il capitalismo selvaggio, la crescita ecc…
Chi può impersonare tutto e il contrario di tutto nel ‘sentire comune’ della massa esacerbata ed aizzata, se non il governo delle larghe intese e chi ha contribuito a farlo nascere?
E allora giù con le ‘indecenti intese’ a sparare contro Napolitano, che avrà sicuramente anche lui qualche peccato, ma in mezzo a questi ronzini che lo accusano, rimane sempre un cavallo di razza.
Non è però solo il destino ‘cinico e baro’ che ci condanna a vivere l’inganno; siamo anche noi responsabili di quanto accade.
Certe favole si possono raccontare solo se si trova una platea disposta a berle, e nel paese della Chiesa, di Machiavelli e di Pinocchio l’ambiente è quello adatto.
All’atavica ignoranza e credenza popolare si aggiunge la potenza dei ‘media’ televisione e Internet, che consci della massima di Solgenitsin: “la bugia è più confortevole della verità”, sostituiscono nella divulgazione ‘Quark’ con ‘Misteri’, ‘Voyager’, ‘le Sirene’, gli ’UFO’; gli scienziati con i cultori dell’esoterismo e i ciarlatani che per vivere si affidano alla credulità della gente.
Si capisce anche perché gli eccellenti giovani laureati italiani in materie scientifiche debbano andare a cercare lavoro all’estero e quelli che credono che tutto sia un ‘complotto’ siedono in parlamento.
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