Se non si prendessero così sul serio e nella loro presunzione e arroganza non fossero convinti di aver ragione, potremmo considerarli dei gran burloni...
La realtà è che sono dei pagliacci che si prendono gioco di chi lavora, li ascolta, li vota e non ha alcun strumento culturale per cacciarli a pedate.
Si sono impadroniti di tutto: politica -affari- informazione chi si oppone è il nemico.
Ogni vent’anni vengono smascherati, la loro inettitudine affiora col tragico destino che il paese deve rifondarsi e rinascere.
La ricostruzione costa lacrime e sangue a chi non ha partecipato al banchetto.
Appena passata la buriana, nascosta la cenere sotto il tappeto, si ripresentano con nuovi nomi e riprendono i giochi più famelici e ingordi di prima.
Chi cerca di aprire gli occhi ad un’opinione pubblica assopita e ignara viene etichettato come demagogo e populista.
Può anche darsi che alla fine siano i “Masaniello” a prendere il potere, ma questo timore non serva da alibi per chi del “bene pubblico” ha fatto un uso proprio e sconsiderato.
Che cosa è la politica se un movimento che si organizza in rete, senza lobby, senza finanziamenti privati, senza giornali e TV, che rifiuta i rimborsi elettorali e che cresce tra la gente, viene definito l’antipolitica?
Forse nemmeno il partito di Grillo avrà gli anticorpi per non essere irretito e fagocitato dal potere come avvenuto per Pannella e Bossi, ma chi è riuscito a trasformare un suo pubblico in un grimaldello per sconquassare dalle fondamenta la partitocrazia, ha forse le carte più in regola di quei politici che sull’orlo del fallimento ci hanno portato.
Lui il pagliaccio lo ha fatto per mestiere e per finta. Gli altri a loro insaputa e molto anche a nostra.
Inutili i richiami al non sono tutti uguali, né i corrotti né i partiti; la politica non è una questione individuale è corale, se in un’orchestra ci sono gli stonati e non si è in grado di eliminarli, la musica sarà una cattiva musica, così come la politica dei ladri, degli indagati, dei condannati è una cattiva politica.
È vero che c’è sempre il pericolo di cadere dalla padella alle brace, ma neanche la certezza di continuare a friggere è una bella prospettiva
Negli anni tra le due guerre un astronomo dilettante Bresciano, Giovanni Paneroni nato a Rudiano, percorreva la città e la provincia, con il suo carretto da gelataio, al grido: “la terra non gira o bestie!”
Tre casi esemplari quelli che in nome della difesa dell’ambiente e del territorio hanno visto trionfare l’immobilismo e condannare la ricerca di fonti energetiche alternative e rinnovabili..
Vanta titoli che non possiede, spaccia Master per Dottorati, è laureata in filosofia e non in fisica; è il duro attacco del giornale americano “New Yorker” alla passionaria indiana della lotta agli OGM. Dipinta come una ciarlatana non scientifica
Su serie questioni di risparmi e di produzione di energie alternative, che non dovrebbero vedere fronti contrapposti, si innescano polemiche strumentali sull’uso disinvolto di due parole: biologico ed ecologico
Entrambi i termini dovrebbero avere connotazioni negative, tanto da essere il più delle volte assimilati, ma Claudio Magris sul “Corriere della Sera” salva gli egoisti e condanna gli egocentrici
Fare bene le cose senza pretendere l’ottimo e la perfezione è la morale di questo aforisma di Voltaire. Perché e’ impossibile vivere nel migliore dei mondi, si può solo “coltivare il nostro giardino”
«… Il 22 Giugno 1974, al settantottesimo minuto di una partita di calcio, sono diventato comunista…il risultato non contava, la questione di principio era battere quegli altri per dimostrare una volta per tutte chi fosse il più forte…»
Spianare le montagne è stata nei secoli l’aspirazione dell’uomo. Poeti e bambini sono di parere diverso: “sempre caro mi fu quest’ermo colle…” è l’incipit del poeta; favole e ricordi più belli dei bambini, hanno sempre a protagonisti boschi e montagne
Si è votato in tutta la valle e la maggior parte delle amministrazioni uscenti è stata riconfermata. Il cappello sulla vittoria di Nabaffa a Idro, l’hanno voluto mettere quelli che si autodefiniscono: “I salvatori del lago”. Chissà se questo porterà fortuna al Sindaco?