Il caos della Grande Guerra nelle parole di Bentivoglio
di Davide Vedovelli
Un emozionante Fabrizio Bentivoglio incanta il numerosissimo pubblico salito al Rifugio Bozzi per il secondo appuntamento di Passi nella Neve.
Per gli appassionati di teatro e di montagna Passi nella Neve è diventato uno di quegli appuntamenti che si aspetta come un cristiano attende il Natale. Un vero e proprio rito: sveglia all'alba, zaino in spalla e salita verso il rifugio Bozzi, a 2500 mt di quota. Vedere ragazzi giovani o genitori con figli piccoli mettersi in cammino per assistere ad uno spettacolo teatrale conferma ulteriormente la mia convinzione che il teatro e la cultura in generale interessano ed appassionano tantissime persone ed è giusto investirci, anche in tempo di crisi, anzi, sopratutto in tempo di crisi.
Per il secondo appuntamento della rassegna a salire sul palco sarà l'attore Fabrizio Bentivoglio alle prese con un testo tratto da “Confidenze di un fante” di Carlo Salsa.
Alle ore 8.45 il sole comincia ad illuminare la piana del Bozzi. Tutta la gente accampata davanti al palco si zittisce quando Bentivoglio sale sul palco. E' difficile comunicare la magia che si crea in queste situazioni. Immaginatevi questo teatro naturale, dove cent'anni fa si combatteva e si moriva senza sapere bene per chi ed il perchè, ora dominato dal silenzio interrotto solo dal fischio delle marmotte e dalla magia di pietre che si stagliano contro un cielo azzurrissimo.
La voce di Fabrizio Bentivoglio arriva come quella di un nonno che racconta una storia. L'aspetto che più viene evidenziato dal testo è quello di una guerra assurda e caotica, dove i generali impartivano ordini a volte contrastanti, dove si moriva rendendosi conto dell'inutilità di certe azioni militari, di certe carneficine. Lo spettro di una guerra assurda, come tutte del resto, di una guerra combattuta sulle montagne da giovanissimi soldati comandati da generali molo spesso incompetenti. Da sfondo a quest'assurdità la vita in trincea, sotto la pioggia e la neve con equipaggiamenti inadeguati, pochi viveri e armi rudimentali. Giorni scanditi da colpi di mitraglia e passati a recuperare i corpi delle vittime dilaniati dalle granate. Nel frattempo i giornali raccontavano di una guerra eroica con infermerie arredate come salotti.
Il testo viene intervallato da musica e canzoni di montagna, e nella parte finale, a far stringere il cuore, ci pensa il brano “Povera Patria” di Franco Battiato che risuona in tutta la vallata. Al termine applausi e pubblico in piedi commosso e soddisfatto.
Appuntamento per l'ultimo “passo nella neve” domenica prossima presso la Piana dell’Angelo Corno d’Aola - (Ponte di Legno) nei pressi del Rifugio Petit Pierre (1920 m.) con Beppe Rosso. Il titolo dello spettacolo è “Solitudine”, tratto dal teatro partigiano di Beppe Fenoglio. Non perdetelo.
Complimenti ancora all'organizzazione che ha permesso lo svolgersi di questa manifestazione in maniera eccelsa.
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