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25 Settembre 2012, 08.00

I racconti del lunedì

La mia settima Custoza

di Ezio Gamberini
Uno dei maggiori piaceri che ho ricavato dalla corsa, l'ho provato domenica scorsa, l'ultima prima della maratona di Custoza...
 
Sono tutti a letto ed io sgattaiolo (accidenti,  sgàttaiolo, sgattàiolo o sgattaiòlo? boh) fuori dalle coperte e senza far rumore indosso calze, pantaloncini, maglietta, scarpe ed apro la porta di casa: c’è un sole meraviglioso, la temperatura è stupenda….. mi verrebbe voglia di nitrire e partire al galoppo, invece inizio come sempre lentissimo ed imbocco la solita strada che porta in riva al fiume.

Adesso il sentiero è battutissimo, non deserto come quest’inverno: trovi podisti, ciclisti, chi passeggia…..
Incrocio un marocchino che abita da anni nel mio paese, ma col quale non ho mai scambiato una parola; ho saputo però che è stato un buon atleta: “Mi hanno detto che anni fa andavi forte…” gli dico. Caspita, se andava: 14 minuti sui 5.000, 1 ora e 05m sulla mezza…. Adesso è grossettino, ma lo stile è davvero pregevole. Corriamo insieme per un paio di chilometri, poi mi abbandona.

Nel tornare m’imbatto in una gara di mountain bike e in una di pesca: che divertimento vedere così tanta gente. Incontro poi Enzo, con l’inconfondibile k-way, seguito da un affarino a quattro zampe, scodinzolante: “E chi è quello?” gli chiedo stupito. Non ha certo la taglia dei cani di Sergio, che incrocio spesso su questi sentieri, e col quale, insieme a Tiziano, una ventina di giorni or sono, ho percorso un paio di chilometri allo stesso passo: loro considerandolo un lento sciogli-gambe ed io tirandomi il collo (mai, tuttavia, come quando cerco di fare bella figura nel momento in cui riconosco da dietro l’inconfondibile falcata della Patrizia Tisi che mi passa via con l’effetto ‘doppler’; non sarebbe meglio, per me, quando avvisto da lontano questi che vanno come il vento, buttarmi in una siepe e nascondermi?). Poi, al bivio per casa, Tiziano mi chiede l’ora e sbotta: “Accidenti, sono in ritardo!”. Purtroppo siamo sempre tutti in ritardo, perennemente…..

Infatti, entro in casa e Grazia è indaffarata attorno ai fornelli, corre da una parte all’altra della cucina, sbuffa e strepita, agitata, guarda l’orologio: “Sono indietro!” esclama.

Santa donna! Come non andare d’accordo? Non appena entri in casa lei riconosce le proprie colpe, ammette candidamente la sua triste condizione…. Glielo faccio notare; si blocca di colpo brandendo il forchettone, il suo sguardo è terribile, capisco al volo e, prima di dileguarmi, la sento ancora borbottare: “ E per fortuna che stamattina mi sono alzata presto per fare la gallina ripiena….”. Non ce la faccio, torno indietro e le chiedo: “Cosa vuoi dire, che stamattina alle cinque ti sei rimpinzata di brioches e sei uscita in giardino a fare ‘coccodè’?”, ed ora sì che vado di corsa a fare la doccia, con i tre figlioli a coprirmi le spalle….

Grazia è un’eccellente cuoca. Una sera entro in casa, c’è un irresistibile profumo di funghi che arriva fino a Collio: “Oggi funghi, eh?”, le chiedo suadente. “Che ‘snapone’ sei!”. “Scusa – ribatto - e se io mi mettessi trecce lunghe fino al sedere, minigonna, tacchi a spillo e tu mi dicessi ‘Cos’è successo?’ e io ti rispondessi ‘Che curiosona sei!’ ti sentiresti o no in diritto di pormela comunque, la domanda, oltre a chiederti se sono ammattito improvvisamente?”.

Anch’io però non scherzo in cucina: il mio piatto forte è lo stracotto di cavallo, di cui tutti vanno pazzi (in pratica mangiamo il culo di Varenne).

Siamo restati poco più di una decina ad aver corso tutte e sette le edizioni della stupenda maratona di Custoza e quest’anno, grossa novità, per la prima volta Grazia mi ha accompagnato (infatti per la prima volta alla partenza piove che Dio la manda, ma poi uscirà un sole splendido). Non avevo mai osato chiederglielo, pensando a come deve far passare le due ore e centosessanta/centosettanta minuti che impiego nel concludere la mia gara; mi ha fatto un regalone! Io ormai non ho più parole per descrivere le straordinarie caratteristiche che rendono unico questo avvenimento veronese che in questa edizione ha raggiunto addirittura le 700 iscrizioni: dalla calorosa accoglienza ai ristori fornitissimi e puntuali, dal percorso incantevole all’assistenza continua, dal pacco gara ricchissimo all’eccezionale pasta-party (altro che “pasta” party: qui si gustano due primi, due secondi e contorno, il tutto innaffiato da un prelibato Custoza doc ed un superlativo moscato non filtrato)……

Alla partenza piove con insistenza. Come al solito tutti sembrano indemoniati e vanno come razzi, compreso il sottoscritto, infatti fino al sesto/settimo tengo una media sui 5 e 15 che per me è proibitiva. Poi mi calmerò, eccome.

Durante la gara è il solito turbillon di pensieri, ricordi, osservazioni……. Berlusconi ha perso. E ti credo, aveva detto: “Per ultrasettantenni stadi, treni e RAI gratis”. Ma gli ultrasettantenni, un po’ per problemi di vista e un po’ per l’udito in picchiata, avevano appreso la notizia in questo modo: “Per ultras settantenni stadi gratis…..”, pensando per un attimo che il premier fosse uscito di testa più di loro stessi.

La ‘triade’ juventina è scoppiata…. Personalmente, ormai da anni non credo più nel calcio ad alti livelli; se poi si scopre che campioni con ingaggi di tre o quattro milioni di euro all’anno si perdono scommettendo sulla propria squadra, allora non resta che togliersi la polvere dai piedi definitivamente e pensare a qualcosa d’altro.

Sul televideo di RaiNews24, all’alba di domenica, è riportata la seguente notizia: il presidente venezuelano Chavez offrirà greggio a prezzi scontati agli europei poveri; Liechtenstein, Il Principato di Monaco, Andorra e San Marino saranno in prima fila per ottenere le agevolazioni?
   
C’è chi, durante la maratona, contro il ‘muro’ ci sbatte al trentesimo chilometro. Io al trentacinquesimo ho una crisi mistica e mi sento farfugliare, rivolto ad uno che mi sta superando e riferendomi ad un maratoneta accasciato al lato della strada: “Dimmi tu, è più facile dire a quest’uomo ‘Ti sono rimessi i tuoi peccati’ o ‘Alzati e cammina’?”.
Il podista rallenta e mi si avvicina, per vedere se ho problemi, ma io proseguo, ieratico: “In verità, ti chiedo: è più facile dire a quest’uomo ‘alzati e cammina’ o è più facile dire a quest’uomo:  ‘Qt vgn ncncr, a te e clgrvc dl tmdr’? ”. Io credo, nel mio stato, la seconda…..
   
Finalmente il 40° chilometro: telefono a Grazia e l’avviso che sto arrivando.
Concludo la mia sedicesima maratona sotto le 5 ore, come mi ero prefissato.

Dopo esserci abbuffati, insieme a Grazia, che si è divertita parecchio, ce ne torniamo a casa imbattendoci in due o tre temporali, sotto un cielo nero e minaccioso. Ma prima di far notte, anche stavolta si rasserenerà.


E come sempre, uno dei più bei momenti, per un maratoneta, così come per un guerriero antico, è rappresentato dal ritorno a casa e sedersi attorno al desco, con la famiglia. Tiro il collo alla prima bottiglia delle sei gentilmente offerte nel pacco gara: è un Custoza doc coi fiocchi. Lo centellino, e mi sembra di tornare nel caratteristico centro medievale di Borghetto, o sul placido lungo Mincio….. La giornata volge al termine, tutto si è svolto alla perfezione ed ora possiamo andarcene a riposare.

Unico neo, Grazia che domani mattina deve andare dal dentista per una visita: “Piuttosto di andarci le prenderei….”, mi confida sconsolata. “Nessun problema – le dico, non prima di essermi assicurato che tra me e lei ci siano una decina di metri – telefono al dentista, disdico l’appuntamento e ti do due o tre ‘pappine’, se vuoi….”

E buona notte a tutti, podisti e no.

Tratto dal volume: “Tapascio Bombatus e altre storie” – Ed. Liberedizioni –
Il racconto è del 2006
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