Skin ADV
Giovedì 02 Maggio 2024
Utente: Password: [REGISTRATI] [RICORDAMI]


 

LANDSCAPE


MAGAZINE



 



10 Gennaio 2015, 09.01

Mondo

E se la religione fosse solo una scusa?

di Nicola 'nimi' Cargnoni
In fondo, qual è la differenza tra le nuove generazioni di immigrati (nati e cresciuti in Italia/Europa) che si arruolano nell’Isis e i ragazzi che si arruolavano nelle BR o nelle organizzazioni terroristiche di destra?

Se a fare da sfondo c’è la Politica o la Religione, poco importa: quel che conta è il disagio, mal espresso, di una parte di gioventù che è fondamentalmente irriconoscente e irrispettosa verso chi l’ha cresciuta. Questo vale per i terroristi di casa nostra, così come per quei ragazzi che vanno a combattere in Siria.

Mi rifiuto di mettere sullo stesso piano i fanatici dell’Isis, nati e cresciuti in quel Medioriente perennemente in guerra, e i giovani di cultura e religione islamica, nati e cresciuti in un Europa ricca di democrazia e libertà, che si arruolano nell’Isis per semplice ripicca o livore.

Vedendo l’intervista di Santoro al giovane italiano
(figlio di immigrati) di Brescia, mi ha colpito il suo rancore nei confronti di chi, sostanzialmente, gli ha permesso di fare una vita migliore rispetto a quella che avrebbe vissuto nel suo paese.
Un’amica mi ha detto che probabilmente è la reazione ai soprusi subiti da piccolo.

Bè, tutti abbiamo subito soprusi da bambini
.
Alle elementari io ero stato preso di mira da un ragazzo che, dieci anni più tardi, sarebbe morto in un incidente stradale. Quando è morto avrei potuto esserne soddisfatto, eppure ne ero dispiaciuto.
E ancora oggi, quando vedo la madre o i fratelli, sono amareggiato perché quella giovane vita non ha potuto avere una chance in più.

Tutto sta nel grado di umanità di cui veniamo investiti e con cui veniamo cresciuti.
Io non sono cresciuto con una cultura dell’odio e del rancore, quindi ho preso i soprusi subiti da piccolo come una prova di crescita che mi ha fortificato. Ognuno è stato preso in giro o maltrattato per qualcosa, per un difetto, per come parlava, vestiva e anche per il colore della pelle. L’importante è farsene una ragione e reagire facendo in modo che noi, per primi, non ripetiamo quei comportamenti.

Proprio ieri un altro amico mi confidava
di essersi confrontato con alcuni immigrati, a suo dire “perfettamente integrati”, che in un qualche modo giustificavano i fatti di Parigi. Bè, significa che “perfettamente integrati” non lo sono affatto, altrimenti condannerebbero (senza se e senza ma) quanto successo, se davvero avessero assimilato la nostra cultura.
La stessa cosa vale per il ragazzo di Brescia che, parlando dell’amico arruolatosi nell’Isis, ammette candidamente che «ha fatto bene a farlo, se era quello che si sentiva».

Invece di “se” e di “ma” ne sento fin troppi
, anche da parte di quegli italiani che ammettono che «sì, effettivamente le vignette di Charlie erano un po’ forti». Ma si parla di vignette. Va bene non scherzare coi Santi, ma fino a prova contraria io di Santi non ne ho mai visti. La fede religiosa, che potrebbe essere potenzialmente una bella cosa, non è compatibile con l’animo umano, sostanzialmente cattivo e prevaricatore. Però la civiltà [di origine] cristiana ha raggiunto un grado di consapevolezza e di emancipazione tale da poter permettersi di scherzare anche coi Santi.

Ed è sbagliatissimo dire che oggi i musulmani fanno quello che facevamo noi secoli fa. Perché secoli fa TUTTI ammazzavano in nome di Dio. I cristiani, ma anche i musulmani.
Con la differenza che i cristiani hanno smesso, da molto tempo. Quindi sarebbe dannoso imputare all’occidente le colpe di atti come quello accaduto a Parigi. Perché fondamentalmente la nostra civiltà, che comunque deve molto alla cristianità, ha saputo scindere cultura da religione, se non altro in buona parte.
Mentre quando si parla di Islam occorre prendere atto che c’è una commistione tra cultura e religione che è difficile poter separare le due cose.

Per l’islamico, anche moderato (ammesso che esista il concetto di moderazione nell’Islam), fondamentalmente la scelta di “uccidere in nome di Dio” non è del tutto condannabile; anzi, talvolta è “giusta” per buona parte di quel miliardo e mezzo di persone che vivono in base a principi e dettami che sono difficilmente compatibili con la nostra cultura.
In questo caso emerge il paragone, anche se un po’ forzato, con quei giovani terroristi che operavano nell’Italia di quarant’anni fa.
Una sorta di fanatismo, di cultura dell’odio, che mal esprimeva un disagio che usava la Politica come scusa, e come arma, per sfogare le proprie frustrazioni.

Chi, oggi, parla di “comunismo” o di “sinistra” riferendosi alle Brigate Rosse commette un errore grossolano, perché quei terroristi mischiavano la fede politica a una cultura deviata, rendendo impossibile la scissione tra le due cose.
La stessa cosa succede con l’Islam e mi viene da sorridere quando qualcuno crede di poter distinguere tra religione e cultura, considerando che in Medioriente la religione impera sull’idea di stato.

E no, non mi vengano a tirare in ballo l’Italia assoggettata al Vaticano.
Lo è per certi tabù, per certi muri ancora da abbattere, ma tutto sommato l’Italia è uno stato laico, dove la donna è tutelata, le religioni anche (e si vede) e dove si fanno le leggi in nome di una uguaglianza UNIVERSALE, che prescinde dalla fede religiosa.

Pertanto c’è da lavorare, e molto, perché questa è una guerra culturale, prima che lotta armata.
C’è da prevenire l’odio, c’è da fare in modo che i figli degli immigrati non vivano un disagio che poi li renda rancorosi e vendicativi.
C’è da fare in modo che questa gente si renda conto di quant’è bella la libertà e di quanta violenza si cela dietro a una religione retrograda, checché ne dicano le arabe che Santoro sguinzaglia in giro, le quali predicano quanto sia bella la loro religione, ma guai a chiedere loro di togliersi il velo.

Un maggiore controllo dell’immigrazione sarebbe un punto di partenza.
Se arrivano in Italia e non trovano lavoro, i loro figli saranno costretti a crescere in uno stato di disagio che li porterà a odiare il paese ospitante, anziché odiare il paese e la cultura che li ha fatti fuggire.
È osceno che ci sia questa irriconoscenza nei nostri confronti, quando sarebbe molto più comodo chiudere i confini.

Ieri alla radio sentivo un medico
che parlava di quante donne arrivano in Italia soltanto per partorire «perché è più sicuro, perché è gratuito».
Mettiamo a disposizione la possibilità di nascere, crescere e studiare, e devo sentir dire a un ragazzo di 17 anni che si ritiene marocchino perché ha subìto episodi di bullismo da ragazzino?
Che poi: quanto sia vero non lo so, perché credo di conoscere abbastanza bene la realtà bresciana e mi capita spesso di vedere gruppi di immigrati molto più numerosi e agguerriti dei locali, quindi lasciamo perdere il vittimismo giustificazionista.

Il reato di irriconoscenza non esiste, ma sarebbe bello spedire in Marocco chi dice di «sentirsi marocchino per ripicca».
Non pretendo di far cambiare idea a chi nasce e cresce in Siria e in Iraq, ma se non riusciamo nemmeno a svelare la bellezza della libertà a chi nasce in Europa, allora significa che le conquiste fatte negli ultimi 3 secoli non servono a nulla.


Visualizza per la stampa




Aggiungi commento:

Titolo o firma:

Commento: (*) ()





Vedi anche
02/09/2014 08:17
Non c’è più religione E’ da un po’ di tempo che la cronaca ci segnala eventi di una tale atrocità che ci fanno dubitare di appartenere al genere umano

20/07/2012 10:00
Fede, cultura e folklore per San Bernardino a Noboli Stasera alle ore 20.30 la processione con la statua del Santo, partendo dalle gallerie della frazione saretina per una cinque giorni durante la quale è allestita anche la consueta mostra di artisti bresciani

25/12/2012 11:00
Il legame incomprensibile tra fede e religione Nel giorno di Natale il filosofo saretino Alberto Cartella conduce una riflessione sul diverso approccio alla fede di ogni singolo uomo e al sistema dottrinale che vorrebbe governarla e al quale abbiamo dato nome 'religione'

11/05/2013 09:05
Tra l'essere e il niente "Il mondo è della matematica, il mondo non è della religione (idee), il mondo è la religione (idee), il mondo non è la matematica"

23/09/2012 10:30
Santa Maria degli Angeli al 500° dalla consacrazione Un fitto calendario di manifestazioni accompagnerà i fedeli da questi ultimi mesi del 2012 fino a tutto il 2013: protagonista indiscussa è Santa Maria degli Angeli, punto di riferimento da 500 anni



Notizie da Politica e territorio
17/02/2024

La sfida della siccità nel mondo enologico

Crisi climatica e siccità: come il settore enologico si prepara ad affrontare i cambiamenti climatici

10/10/2023

La Conferenza dei Sindaci della Valle Trompia

«Si è trattato di un momento di confronto, ascolto e dialogo con i sindaci, utile per parlare di lavori in corso e di progetti futuri» ha dichiarato il Presidente Moraschini

23/09/2023

RadarLOM

L'applicazione messa a punto da Arpa Lombardia per monitorare la distribuzione e l'intensità dellle precipitazioni in tempo reale su tutta la regione


07/07/2023

Girelli: «Condivido la preoccupazione, presentato emendamento»

L'appello del presidente di Confindustria Brescia Gussalli Beretta riguardo al credito d'imposta è stato condiviso dai parlamentari del Partito Democratico. Il commento del deputato valsabbino Gian Antonio Girelli


23/12/2022

Controlli sui fondi Pnrr

Siglato un protocollo tra la Provincia di Brescia e la Guardia di Finanza per il monitoraggio dei progetti di investimento finanziati con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza

04/08/2022

Gallerie SP 79, Zobbio: «Valutare interventi ulteriori per garantire maggior sicurezza»

All'interrogazione del consigliere provinciale della Lega, la Provincia ha risposto che la normativa non prevede illuminazioni per tale tipologia di galleria. Ma per Zobbio sarebbe opportuno metterla

04/08/2022

Maniva, 10 interventi strategici per 12,5 milioni di euro

Via libera dalla Regione a un accordo per lo sviluppo economico, ambientale, sociale e della mobilità del territorio del Monte Maniva: stanziati più di 12,5 milioni di euro per la realizzazione di dieci interventi infrastrutturali strategici per il comprensorio, su un importo complessivo di 17 milioni di euro

22/05/2022

Contributo prima casa

A favore di giovani “single”, giovani coppie o nuclei monoparentali a sostegno della spesa relativa alla contrazione di mutuo ipotecario ovvero leasing abitativo

03/02/2022

Timken passa al gruppo Camozzi

 Soddisfazione del mondo sindacale, produttivo e politico per la felice conclusione della crisi aziendale dell'azieda di Villa Carcina. Ricollocati anche i lavoratori rimasti senza occupazione

20/01/2022

Insediato il nuovo prefetto Maria Rosaria Laganà

Ha preso possesso della sua nuova sede di prefetto di Brescia la dott.ssa Laganà, proveniente da Treviso. Assume anche l'incarico di Commissario straordinario della depurazione del Garda

  • Valtrompia
  • Bovegno
  • Bovezzo
  • Brione
  • Caino
  • Collio
  • Concesio
  • Gardone VT
  • Irma
  • Lodrino
  • Lumezzane
  • Marcheno
  • Marmentino
  • Nave
  • Pezzaze
  • Polaveno
  • Sarezzo
  • Tavernole
  • Villa Carcina
  • -

  • Dossier