Quando la pulizia della cucina non è frettolosa dell'igiene giornaliera ma si fa fonda a cercare le strade dei vapori il tempo prende significati diversi
La cucina è un luogo insidioso, tragico e vitale come nessuna altra stanza della casa di più non possa esprimere.
Se fosse solo che è un luogo per preparare i nostri pranzi quotidiani si direbbe che non ha poi tanto valore e poi di quel tempo dedicato a mescolare ingredienti cosa rimane?
Un gran unto appiccicaticcio che impregna le mensole, che riveste le graticole, che in vapore grasso abbraccia frullatori e mestoli e ammennicoli e in spirali di odore non si stanca di stratificarsi perché l’ordinaria pulizia è sempre troppo veloce.
Così di tanto in tanto tocca proprio di armarsi della più economica ammoniaca e del più potente sgrassatore per raccogliere quel che rimane, cacciare dall’alto vecchie ragnatele nascoste alle prospettive a livello gas che si sfilacciano pesanti proprio dove di più si unge la vita … e poi giù a seguire rigoli di grasso invisibili nell’abitudine giornaliera.
Quante ore di bollito, di sughi pomodorosi, di risotti mantecati, di fritture spaccafegato scendono in tonalità dall’ocra al più rabbrividente marrone nelle spugne e negli stracci, una tenerezza nuova brilla a semplificare il colore degli armadietti e delle mensole, almeno fino alla prossima profonda pulizia,i vapori ancora saliranno e sedimenteranno quel che rimane dei sentimenti che ruotano intorno ai fornelli.
Ecco, questo sedimento oggi mi impensierisce, quell’unto che tiene insieme polveri e odori,acqua ed erbe, quel trasparente e liscio olio che fa scivolare il tempo tra un pasto e l’altro.
Cosa produce il passaggio di stagione quando luci e temperature sono fuori dalla norma? L'estate mancata nella valle che eco lascia nelle nostre anime?
La matematica è un'opinione, così per tanti anni ho difeso il mio punto debole. Bastava però un insegnante che mi avrebbe chiarito cosa ancora potevo recuperare dalle mie difficoltà
E' un rischio ammettere la nostra inadeguatezza ad affrontare i tempi attuali, ma forse l'unico modo per prenderci una responsabilità nei confronti di aspettative altrimenti illusorie