Skin ADV
Venerdì 19 Aprile 2024
Utente: Password: [REGISTRATI] [RICORDAMI]


 

Giuliana Franchini
Psicologa, psicoterapeuta infantile, autrice di libri sulla relazione educativa e favole per aiutare i bambini a crescere bene
Giuseppe Maiolo
Psicoanalista e docente di Educazione alla sessualità all''Università di Bolzano. Si occupa di formazione dei genitori e di disagio giovanile
Officina del Benessere, Puegnago, tel. 0365.651827
 
 




09 Giugno 2013, 15.00

Genitori in formazione

Diamo le cose vere ai nostri ragazzi

di Giuseppe Maiolo
Nell'intervista a Ezio Aceti vengono anticipati i temi dell'ultimo incontro della rassegna "Genitori in forma-zione" in programma questo lunedì sera a Villanuova

 

Lunedì 10 giugno, alle 20.45, presso la sala consiliare, si terrà a Villanuova sul Clisi l’ultimo incontro del ciclo “Genitori in forma-zione”. Il relatore della serata è il dott. Ezio Aceti, psicologo psicoterapeuta dell’età evolutiva, a cui abbiamo chiesto un’anticipazione del tema della serata.

Dott. Aceti, il tema che lei tratterà ovvero “Diamo le cose vere ai nostri ragazzi”, è quanto mai significativo, anche perché sottintende che stiamo dando falsi valori e dobbiamo cambiare rotta. È così?
Sì il problema è che noi stiamo tradendo i nostri ragazzi. Questa è una frase che usava spesso il filosofo francese Paul Ricoeur, morto qualche anno fa. A mio parere aveva ragione perché la generazione degli adulti non sta lasciando nulla ai giovani.
Così i nostri figli oggi, a differenza di noi quando eravamo giovani, non hanno voglia di crescere. Noi avevamo meno cose ma volevamo diventare grandi mentre a loro, che hanno molte più cose di noi, manca questo desiderio. C’è un libro di due psichiatri Benasayag e Schmit dal titolo “L'epoca delle passioni tristi” che dice proprio quanto nostri figli oggi stiano male, vivano un senso di impotenza e non vogliano crescere. In effetti chi glielo fa fare ad un ragazzo di 16-17 anni se vede sua madre di cinquant'anni che vuole essere giovane e rimanere bella rifacendosi il seno o altro. Che motivazione alla crescita può avere, se gli adulti che ha intorno brontolano sempre e non sono mai contenti. Per questo dico che li abbiamo traditi noi.

Come è potuto accadere tutto questo?
Le variabili che hanno permesso tutto questo, secondo me, sono tre.
La prima è che il mondo è completamente diverso: una volta se ad esempio un bambino faceva qualcosa che non andava bene per strada, qualsiasi adulto interveniva e i genitori ringraziavano. Lei provi ad intervenire oggi e viene denunciato.
La seconda cosa è l'emozione che muove il mondo. I nostri ragazzi sono sottoposti a mille emozioni e le grandi istituzioni come la società la scuola, la chiesa un po' meno, hanno rinunciato a parlare di quei 5-6 valori importanti che danno senso alla vita.
L’ultima cosa è che noi abbiamo estromesso la sofferenza e la morte dal nostro orizzonte. La morte fa parte della vita e senza dare ai nostri figli le parole della sofferenza noi li lasciamo vuoti: alla prima difficoltà soccombono.
Dovremmo infatti chiederci come mai un ragazzo può uccidere tranquillamente un altro ragazzo per un cellulare. La colpa non è sua, è nostra. Perché lui non fa nessuna differenza tra un cellulare e la vita. Il bene e il male sono la stessa cosa. Insomma non aver dato loro il senso e il valore delle cose li ha resi insensibili.

Quali strumenti si possono mettere in campo per invertire questa rotta?
Nonostante la mia descrizione della situazione sia pessimistica, io sono fiducioso. Prima di tutto perché sono credente. C'è un pezzo dell’Enciclica di Benedetto XVI “Spe salvi” in cui a un certo punto, dopo aver fatto l'analisi della società si domanda “Cosa facciamo” , risponde “Ci vuole un colpo d’ala”. Cioè ci vuole la speranza che è già in noi. Vuol dire che i valori sono dentro di noi, dentro i nostri figli. Si tratta solo di farli emergere e presentare loro le cose importanti e far riflettere sui grandi valori. Noi siamo stati stupidi perché non abbiamo chiesto loro le cose alte e li facciamo volare basso.
Credo che ci siano anche qui tre cose da fare. Per prima cosa presentare ai nostri figli le cose alte e chiedere sacrifici per le cose della vita per cui vale la pena vivere. Poi cercare di avere una visione positiva di loro, perché se noi continuiamo a denigrarli, non credono più in noi né in loro. Infine credo sia importante avere la luce dentro, ovvero la fiducia nella capacità di farcela, perché vale di più un ragazzo che sbaglia cento volte ma si rialza, che un ragazzo che cade una volta e non ce la fa più.
Il mondo adulto deve essere come un piano inclinato. Dobbiamo essere per loro pedagoghi cioè capaci di tradurre in termini semplici le cose vere. Questa è la cosa più urgente.

In foto Ezio Aceti

Visualizza per la stampa

TAG





Aggiungi commento:

Titolo o firma:

Commento: (*) ()





Vedi anche
10/04/2013 09:10
«Giovani sempre più isolati» Giuseppe Maiolo, curatore della rassegna "Genitori in formazione" di Villanuova, ci anticipa con un'intervista a Paolo Crepet i temi che saranno affrontati questa sera nell'incontro al teatro Corallo

17/06/2014 08:13
I nonni Si è parlato dei nonni, ieri sera a Villanuova per il ciclo GENITORI IN FORMAzione.  Relatore il dr. Ezio Aceti  che è intervenuto sul tema “Il ruolo educativo dei nonni”

04/06/2014 08:22
La famiglia allargata e i figli soli Questa sera a Villanuova per la serie Genitori in formazione un incontro con la scrittrice e giornalista Isabella Bossi Fedrigotti sul tema delle famiglie plurime

25/03/2013 08:31
L'educazione sentimentale ai tempi di Facebook Questa sera a Villanuova il secondo incontro della rassegna "Genitori in formazione". Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta ci anticipa gli argomenti che tratterà

09/06/2014 07:07
Le paure dei bambini e quelle dei genitori Stasera a Villanuova un altro incontro per il ciclo GENITORI IN FORMA-zione. Alle 20,30 nella sala consiliare del Comune, con la dottoressa Giuliana Beghini Franchini, psicologa e psicoterapeuta infantile. Le abbiamo chiesto di anticipare qualcosa sul tema



Notizie da Genitori e Figli
12/09/2022

Insegnare vuol dire...

Insegnare, dice il vocabolario, è verbo transitivo che vien dal latino "insignare" e significa "imprimere segni"...

17/06/2022

Tempo di esami e tempo dell'ansia

Con gli esami in arrivo l'aria che si respira in famiglia e tra i ragazzi, è carica di tensione

22/01/2022

Povertà educativa e cultura della violenza

La violenza sulle donne da parte dei maschi è purtroppo una realtà quanto mai ricorrente, ma le riflessioni sul maschilismo che la alimenta continuano ad incontrare inaccettabili resistenze

03/01/2022

Il Capodanno nella psiche e l'arte del cambiamento

Si dice che il Capodanno sia una sorta di compleanno collettivo e i festeggiamenti rappresentino per tutti, nel bene e nel male, la consapevolezza di un anno in più. Ne deriva che le reazioni a questa ricorrenza siano diverse

31/12/2021

Coltivare la speranza

Se c'è una parola che nei giorni natalizi e di fine d'anno ricorre più di frequente, questa è la "speranza".

15/12/2021

L'albero di Natale, ancora metafora della nostra esistenza

Nei preparativi per il Natale ancora oggi, oltre al Presepe come narrazione della cristianità, c'è l'albero da adornare all'esterno o in casa


13/11/2021

I giochi violenti di Squid Game

Da quasi due mesi si sta parlando di Squid Game, il "Gioco del calamaro" la serie TV coreana che sta spopolando


14/09/2021

Il silenzio degli innocenti. Le vittime inascoltate dei bulli

Valentina ha sperato ogni giorno che i suoi compagni potessero avere compassione di lei e prima o poi la lasciassero in pace, almeno durante la pausa, quando gli altri si divertivano e lei si cercava una tana dove sparire. Ma inutile


04/08/2021

Dal DDL Zan all'educazione e alla prevenzione dell'omofobia

Il grande dibattito attorno al DDL Zan evidenzia lo scontro politico in atto ma anche quanto ci sia ancora da fare per contrastare la violenza nei confronti delle diversità e in particolare quelle riguardanti la sessualità

24/07/2021

Il gioco come confronto. Ovvero, educare anche alla sconfitta

Da più parti e da tempo, ormai, si dice che nell'educare serve fornire il senso del limite, contenere gli eccessi, dare un confine alle richieste, moderare le pretese


  • Valtrompia
  • Bovegno
  • Bovezzo
  • Brione
  • Caino
  • Collio
  • Concesio
  • Gardone VT
  • Irma
  • Lodrino
  • Lumezzane
  • Marcheno
  • Marmentino
  • Nave
  • Pezzaze
  • Polaveno
  • Sarezzo
  • Tavernole
  • Villa Carcina
  • -

  • Dossier