Ma andiamo con ordine: partiamo io e il collega finalmente per la mia apertura a trote dopo quella fatta divinamente per il luccio (vedi articolo 'pesce d'aprile'). Pescare a mosca 'secca' con il livello del fiume molto basso comporta innanzitutto avere la costanza nel lanciare con fiducia la propria mosca (ed è la parte più difficile) in attesa di quel momento in cui i salmonidi, complice magari una schiusa, decidano di nutrirsi a galla.
Sulla base della nostra esperienza sappiamo che l'orario migliore per fare transitare le nostre mosche artificiali sulle calme e cristalline acque del fiume è rappresentato dalle ore centrali della giornata.
A inizio stagione preferisco utilizzare imitazioni di effimera (di colore rosso/marrone principalmente) su amo del nr.16, a volte 18 con CDC bianco al fine di facilitarne la visibilità. È importante controllare ogni tanto il nodo che lega il finale (dello 0,14mm in questa occasione) all'imitazione al fine di evitare che ceda fatalmente nel momento dell'abboccata (cosa che ho imparato a mie spese).
È quasi l'una quando il primo cerchio rompe la superficie e una fario gigante impegna l'attrezzatura di Cristian con violente testate e fughe repentine sapientemente gestite fino all'arrivo in guadino (probabilmente ne servirebbe uno ancora più grande). La maestosità e la bellezza della livrea ci lasciano esterefatti. Fantastico.
E non è l'unica. Il momento fortunato e tanto atteso è giunto; catture come queste non capitano tutti i giorni soprattutto in condizioni non ottimali.
La magia del fiume Chiese è ancora tutta da scoprire...
