La fiducia è una parola fondamentale per lesistenza, anzi necessaria ogni volta che si inizia un viaggio, qualunque esso sia. Il suo significato viene dal latino «fides», cioè «fede», ma anche da «fidis» che vuol dire «corda» e per estensione «legame».
Dentro cè, e dovrebbe esserci sempre, quello che unisce e sostiene: il legame. Sia esso verticale, come tra genitori e figli oppure orizzontale, tra pari.
È un «ponte» la fiducia, una dimensione che tiene insieme senza costrizione ed è generativa di sicurezza.
Lo sottolinea lo psicoanalista tedesco Erik Erikson (I cicli della vita, Ed. Astrolabio) quando dice che la fiducia è la base su cui ogni individuo cresce e a cui può appoggiarsi.
Possiamo stare dentro qualsiasi relazione soprattutto se intima e immaginare un futuro che ci appartiene, solo se sentiamo fiducia nellaltro al quale siamo legati. Con la fiducia siamo in grado di intravvedere una prospettiva quando il buio oscura tutto.
Ed è la fiducia che accompagna lo sviluppo della personalità e sostiene il lavoro faticoso del trovare equilibri. Provar fiducia vuol dire vivere un sentimento complesso che sostiene il lavoro lungo e delicato del diventare grandi, adulti, individui capaci di scelte e decisioni.
Senza la fiducia non cè autonomia, né si possono mettere radici per stare in piedi da soli. È possibile solo se cè un terreno adatto, cioè un ambiente che promuove affidabilità. Prima di tutto quello familiare è lhumus necessario per crescere fiduciosi.
Sono le relazioni primarie che se affidabili ci fanno diventare fiduciosi, irrobustiscono il tronco a cui altri potranno appoggiarsi e sviluppiamo rami con cui generare frutti. Ma non si insegna la fiducia. Caso mai la si mostra con lesempio, lascolto e la disponibilità verso gli altri.
Da queste orme nasce la speranza come spinta creativa che niente ha a che fare con lillusione o il «pensare positivo» della volontà, quanto piuttosto con la sicurezza interna di poter trovare sempre un luogo sicuro dove andare. La persona che ha fiducia non è credulona, né esposta di più al rischio di essere tradita o imbrogliata. Tantomeno è sprovvista di senso critico.
Aver fiducia vuol dire esser capaci di coltivare aspettative positive e saper aspettare che le parole, le azioni o le affermazioni di coloro con cui ci si rapporta, siano attendibili. Chi ha fiducia sa contenere la paura o il timore degli altri e del male e ha lenergia che serve per riemergere dopo unesperienza deludente o negativa.
La fiducia riduce la preoccupazione di cadere lungo il cammino e di non sapersi rialzare, ma non nega gli inciampi.
Vuol dire avere quella marcia in più che rende desiderabili e anche godere di una finestra aperta sul mondo da cui poter osservare la realtà e la vita con partecipazione e sentimenti fluidi.
Giuseppe Maiolo
psicoanalista Università di Trento