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12 Dicembre 2022, 11.02

Lettere

Vado a scuola sicuro: «Basta rimpalli di responsabilità!»

di Redazione
I comitati di Brescia e Bergamo dei rappresentanti dei genitori hanno scritto ai Ministeri del Trasporto e dell'Istruzione e ai 62 parlamentari Lombardi per segnalare il perdurare dei disagi del trasporto pubblico locale

Settimana scorsa il comitato Vado a scuola sicuro ha partecipato al FLASCH MOB organizzato da un gruppo di pendolari a Brescia davanti alla sede di ARRIVA, tra loro anche una pendolare con disabilità. Le testimonianze portate dai lavoratori sui disservizi dovuti alla cancellazione delle corse e conseguentemente poi alle mancanza di coincidenze, penalizza i lavoratori che devono ripiegare usando le loro ferie o optando all'uso del mezzo privato nonostante un abbonamento. Tutto questo viene vissuto e percepito come una mala organizzazione del servizio del trasporto pubblico extraurbano.

In questa occasione siamo venuti a conoscenza che a una fermata di Azzano Mella uno studente disabile con la carrozzina ha una serie di difficoltà ad accedere all'autobus, per questo chiediamo all'Agenzia del TPL di fare una immediata verifica per il caso specifico.

Le associazioni CoorCoGe (Coordinamento dei Comitati e Associazioni genitori delle Superiori della Provincia di Bergamo) e il Comitato Vado a Scuola Sicuro di Bergamo e Brescia hanno ritenuto di scrivere ai Ministeri del Trasporto e Istruzione e ai 62 parlamentari Lombardi . I Bresciani eletti sono, Simona Bordonali (Lega), Maurizio Casasco (FI), Giacomo Calovini (FdI), Stefano Borghesi (Lega), Cristina Almici (FdI), Fabrizio Benzoni (Azione e Italia Viva), Paolo Formentini (Lega), Gianni Girelli (PD), Mariastella Gelmini (Azione e Italia Viva), Gianpietro Maffoni (FdI) Adriano Paroli(FI)

Lanciamo l'ennesimo allarme rispetto alle condizioni del TPL nelle due province lombarde. La stanchezza per una situazione obbligata per gli studenti e faticosa per tutti i cittadini, che utilizzano il TPL in assenza di alternative, vi ricorda che l'obiettivo del PNRR di spostare il 10% del trasporto privato sul sistema del trasporto pubblico è inarrivabile. Anzi, le nostre Agenzie hanno elaborato previsioni catastrofiche nel bilancio 2023-2025: nuovi tagli su un sistema già abbondantemente al di sotto della soglia di accettabilità.

Vi diciamo: basta rimpalli di responsabilità! Serve un chiaro e dichiarato impegno a rimuovere gli ostacoli al miglioramento, anche per step.

Questa la lettera inviata ai parlamentari bresciani.

Il 5 dicembre si sono incontrati il comitato Vado a scuola sicuro Bg e Bs e il CoorCoGe (Coordinamento Comitati e Associazioni Scuole Superiori Provincia di Bergamo) per uno scambio informativo sulla situazione del Trasporto Pubblico Locale nei rispettivi territori.

Desolatamente abbiamo condiviso l’elenco dei disagi e delle criticità che si abbattono ormai da troppo tempo sugli utenti, in particolare sugli studenti che quotidianamente utilizzano il mezzo pubblico per andare a scuola e tornare a casa.

Riscontriamo traffico privato sempre più intenso, numero di autobus e corse fortemente insufficiente nelle ore di punta, risorse inadeguate ai bisogni ed alle richieste, costi aumentati, inflazione galoppante e nessuna novità economica all’orizzonte su questo capitolo con una prospettiva per il 2023 che parla di nuovi tagli possibili. Sulla carta ci sono solo intenzioni e promesse ad organizzare un Tavolo Regionale per il trasporto o a regolare in modo continuativo e per un tempo certo le risorse destinate al trasporto pubblico, magari quelle necessarie. Dai bilanci di previsione per il prossimo anno stilati dalle Agenzie già ora risultano mancare milioni di euro per mantenere l’attuale servizio.

Le città capoluogo, anche in previsione di Bergamo e Brescia Città della Cultura 2023, stanno muovendosi con l’Azienda Urbana di riferimento per accogliere i turisti, ma il trasporto pubblico risulta fortemente sbilanciato sul fronte del trasporto extraurbano, vera e propria cenerentola della situazione. Già ora arrivare e uscire da Bergamo e da Brescia richiede tempi lunghi, mezzi privati, code e traffico crescente, mentre nelle ore serali gli autobus circolanti sono una rarità. Difficile ipotizzare, senza interventi, che questo cambi. Non è cattiva volontà organizzativa, è la sola copertura possibile spendendo oculatamente le risorse pubbliche erogate alle Agenzie.

Tutto questo, anziché farci dire che abbiamo trovato nella politica un costante monitoraggio, un continuo dialogo, una presa in carico delle segnalazioni che puntualmente il territorio ha inviato, una ricerca di soluzioni ed un intervento anche per step a migliorare la situazione, ci ha sconsolatamente riportato una costante e condivisa percezione di distrazione, disinteresse, rimpallo di responsabilità, assenza di comunicazione.

PNRR, mobilità sostenibile, sicurezza e qualità degli spostamenti, diminuzione del traffico privato e conseguentemente dell’inquinamento rimangono largamente parole vuote. Siamo alle porte di un’importante elezione, che affiderà il governo della Lombardia per i prossimi 5 anni.

Ci chiediamo se il tema trasporti su ferro e su gomma (non per spezzatini, ma per sistemi integrati!) abbia spazio nelle riflessioni sul futuro, nei programmi dei partiti e delle coalizioni, con quale profondità di pensiero, di studio, di visione e di azione.

Mancano milioni, perché purtroppo il trasporto pubblico non porta soldi, come la scuola del resto. Non è quindi mai una priorità.

Finora abbiamo raccolto lamentele e reclami, l’Agenzia ha aggiustato progressivamente corse e percorsi per adattarli meglio possibile ai bisogni senza riuscire ad essere efficace fino in fondo, ma quando la coperta è corta o cortissima l’utenza, i cittadini, sono costretti ad arrangiarsi e a subire. Quali potrebbero essere secondo noi delle iniziative da prendere in considerazione nel breve termine; un dialogo e coordinamento tra ufficio scolastico regionale e regione per riflettere sulle connessioni faticose tra sistema scolastico e sistema dei trasporti; ripristinare il tavolo prefettizio per coordinare potenzialità e orari organizzativi coerenti; chiedere al Ministero dell’Istruzione e del Merito una apertura all’utilizzo della didattica digitale integrata da parte delle scuole già pronte ad attuarla tra presenza e distanza; istituire un Fondo per la sicurezza sui mezzi e alle fermate e, ovviamente, immaginare dove prendere le risorse per km e mezzi aggiuntivi che in periodo Covid avevano consentito una maggiore e visibile qualità di viaggio.

Grati per lÂ’attenzione, in attesa di nuovi incontri e input positivi, porgiamo cordiali saluti

Paola Pollini (referente Comitato Vado a Scuola Sicuro Brescia)

Luciano Corlazzoli (Presidente Comitato Vado a Scuola Sicuro Bergamo e Brescia)

Monica Ravasio (Presidente CoorCoGe – Coordinamento Comitati e Associazioni Genitori provincia di Bergamo) 
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