Tuttavia, la felicità per aver ritrovato finalmente una linea dazione comune è finita molto presto. I problemi sono ritornati quando si è dovuto decidere sullembargo totale del gas russo. I governi hanno tentennato, perché la guerra si dimentica presto mentre il ricordo del freddo nelle case degli europei può giungere fino alla cabina elettorale.
Il 24 febbraio la pace in Europa è finita, ha lasciato spazio alla guerra, a tutti i suoi orrori e sofferenze. Perché la pace ritorni, gli scenari disponibili sono essenzialmente e alternativamente due: il primo consta della completa distruzione e sconfitta dellUcraina, il secondo prevede il raggiungimento di unequipotenza sul terreno tale da poter scoraggiare la continuazione delle ostilità da parte dellaggressore.
Poiché lOccidente nel caso dellUcraina vuole ottenere il secondo scenario, liniziativa di aiutare concretamente la democrazia ucraina non poteva fermarsi alle solenni dichiarazioni di principio, come avvenne a suo tempo con la Siria, ma doveva spingersi verso lausilio diretto fino allinvio di armi per la difesa.
E qui, ahinoi, sono cominciati i primi mal di pancia, i distinguo, le obiezioni, le posizioni ambigue, e si è venuto a creare un paradosso, un cortocircuito mai visto prima, ossia la convergenza di opinioni filorusse sia tra i nostalgici del fascismo che tra quelli del comunismo, ritrovatisi fratelli putiniani uniti.
Questa aberrazione ideologica, tuttavia, non è strana conoscendo il modo di pensare dei russi, pronti a finanziare chiunque manifesti dissenso contro il nemico occidentale.
Un altro elemento su cui veramente riflettere, per la sua caratteristica inquietante da un lato e per la velocità con cui ha preso piede dallaltro, è lidea che linvasione russa dellUcraina in qualche modo sia responsabilità della NATO. Peccato che questa idea corrisponda esattamente alle parole di Putin pronunciate nel suo discorso del 24 febbraio scorso che annunciava loperazione speciale in Ucraina.
La corrispondenza nelle parole e la diffusione immediata di questidea fa intuire che, per ottenere questo risultato, è stato sicuramente attivato un meccanismo nascosto che ha lavorato per i russi e ha prodotto uno schema preciso, indotto.
Come un disegno che magicamente compare unendo vari punti sparsi su un foglio bianco di ignoranza, ecco che numerosi eventi accaduti negli ultimi anni fanno emergere appunto uno schema, una strategia.
Ma cè unulteriore difficoltà in questo caso,
unambiguità che ad arte è stata creata intorno a questo schema.
Una volta che il disegno è comparso, è stato come essere di fronte alla famosa rappresentazione dellanatra-coniglio di Wittgenstein. La prima cosa che si riconosce quando si guarda limmagine scelta dal grande filosofo austriaco è unanatra, ma, se si cambia leggermente punto di vista, ecco che il becco dellanatra si trasforma in un paio di orecchie e compare il coniglio.
Mettiamo allora in fila alcuni elementi e vedremo come in prima analisi appaia lanatra e poi invece il coniglio.
In Estonia fra il 26 e il 29 aprile 2007 ci furono violenze per le strade della capitale Tallin, a causa dello spostamento nel cimitero della città della statua di bronzo del soldato dellArmata Rossa, simbolo della vittoria dei russi contro i nazisti, imposta agli estoni durante il dominio sovietico ma odiata dai nazionalisti locali che, dopo lindipendenza delle repubbliche baltiche, ne chiesero labbattimento.
Il Cremlino era contrario e minacciò ritorsioni se lo spostamento fosse stato realizzato, ritorsioni che puntualmente si manifestarono non solo con le violenze di cui sopra, ma anche con il blocco informatico dellintero paese. Niente più transazioni bancarie, niente più lettura dei giornali online, né delle cartelle cliniche negli ospedali.
Laccesso alla rete fu impossibile almeno fino al 15 maggio successivo. Un disastro, con centinaia di feriti e arrestatati e un paese bloccato. La Russia aveva avuto la sua vendetta, ma anche la possibilità di mettere alla prova le sue attrezzature e le sue tattiche di guerra informatica.
Si legga in merito alla questione il bel testo di Marta Federica Ottaviani nel suo Brigate russe La guerra occulta del Cremlino tra troll e hacker (2022).
In Finlandia nel 2016 la giornalista Jessikka Aro realizzò uninchiesta sullintervento organizzato di troll russi sui social e sui forum online del suo paese.
I russi, indispettiti, organizzarono contro di lei un attacco pesantissimo mettendo in dubbio la sua salute mentale, facendo circolare notizie false sulla sua dipendenza da alcool e droghe. Forse la Aro aveva colto nel segno e cera bisogno di neutralizzarla (Ottaviani 2022).
Nel 2020 una serie di ospedali negli Stati Uniti fu attaccata da hackers russi in New Jersey, Georgia, Florida, Massachussets, Texas e Arkansas. Gli effetti furono devastanti e molti pazienti, a causa dei disservizi generati nella rete informatica di quei nosocomi, persero la vita.
Tra il 2016 e il 2017 un gruppo di hackers ucraini chiamato Cyber Alliance scoprì circa 4000 email tra le quali 1400 provenienti o ricevute da una certa Alla Aleksandrovska, leader del partito comunista di Kharkiv indirizzate a Inal Ardizba, braccio destro di Surkov, a capo delle operazioni di guerra informatica (infowar) del Cremlino.
Da queste email si evinse come Alla Aleksandrovska fosse pagata da Mosca per incoraggiare atti di separatismo nella regione di Kharkiv e in generale quali misure si dovessero prendere per destabilizzare la democrazia in Ucraina.
Appena dopo la rivoluzione di Maidan del 2014 iniziarono le operazioni militari russe nel Donbass per alimentare le azioni separatiste. Le attività segrete, o quasi, furono supportate anche dal Patriarca Kirill che nel frattempo aveva organizzato una serie di concerti nel paese per confermare lunità e indivisibilità della Santa Russia.
A tutto questo si unì lo sforzo di disinformazione introdotta dallesercito di troll russi per confondere le acque e spingere soprattutto lopinione pubblica internazionale a credere che le popolazioni del Donbass volessero davvero riunirsi alla madre patria russa, ma soprattutto tendevano allobiettivo di far credere che le rivolte filoccidentali ucraine del 2013 e del 2014, sfociate nella libera protesta di piazza Maidan, fossero organizzate e finanziate dagli Stati Uniti e dallEuropa, cosa da cui la Russia non poteva che difendersi.
E questi sopra sono solo alcuni dei punti del disegno di guerra allOccidente dichiarata dai Russi.
Nessuno mi toglie dalla testa che lattacco al sistema informatico della sanità della Regione Lazio, avvenuto il 30 luglio del 2021, abbia la stessa origine, come anche quello accaduto ai treni italiani lo scorso 23 marzo 2022. Una guerra informatica che non si ferma mai e che mai si fermerà.
Ecco, dunque, la mia conclusione: le opinioni sulla responsabilità della NATO nellinvasione russa dellUcraina sono frutto di una manipolazione orchestrata dalla Russia ai danni della nostra democrazia, realizzata facendo leva sulla tradizionale frammentazione politica della società italiana, tradizionalmente orientata a chiamare in aiuto una potenza straniera pur di prevalere sullavversario interno. I nostri valori, la nostra libertà, sono considerati debolezze dai russi e da tutte le dittature che si sono recentemente fatte avanti sulla scena mondiale. E mi riferisco non solo alla Russia ma anche alla Cina, alla Turchia e allIran.
Il liberalismo e la socialdemocrazia occidentali sono visti come il nemico storico da abbattere. Sta a noi saper difendere questo spazio e questo pensiero dai nuovi e dai vecchi nemici, e cominciare aiutando lUcraina a difendersi.
Il pericolo è molto grave, soprattutto per lItalia, essendo stato il nostro paese una democrazia limitata almeno fino al 1989. La logica della guerra fredda ci ha impedito di sviluppare anticorpi abbastanza forti per respingere efficacemente le manipolazioni dellopinione pubblica come quelle messe in campo dai russi.
Quando guardiamo quel foglio pieno di punti, non siamo in grado di riconoscere il disegno nascosto che li unisce, né lanatra né il coniglio, e questo deve metterci particolarmente in allarme.
La guerra in Ucraina deve funzionare da campanello dallarme, da vaccino per poter affrontare con tutti i mezzi e con tutte le forze lattacco allOccidente che la Russia ha da tempo preparato e ha recentemente apertamente lanciato. Spero sapremo rispondere nel modo più giusto per difendere la società aperta dai suoi nemici.
Leretico