Il sodalizio dei cuochi bresciani ha rinnovato il direttivo e lancia nuove sfide fra tradizione e innovazione.
Da poco eletto, trascorsa anche l'estate, il nuovo Consiglio direttivo dell'Associazione cuochi bresciani si è riunito per affinare le iniziative che da decenni ormai mette in campo, nel tentativo di coniugare l'innovazione con la tradizione.
Dite che si tratta di un'evidente contraddizione? Sembra, ma è proprio questa la vera essenza dell'arte culinaria. Voglia di fare tanta, materiale per le mani pure: «Manca un po' il tempo, ma ci difendiamo» dice il presidente Carlo Bresciani che, dopo aver chiuso il quadriennio, è stato confermato al vertice del sodalizio fino al 2015. Con lui si impegneranno i quasi 400 soci, ma soprattutto Franco Alessi nel ruolo di vicepresidente, Bruno Piovanelli a far da segretario, il tesoriere Luca Venturelli e una manciata di consiglieri che sono anche loro «pezzi da novanta» della cucina bresciana, come Giorgio Lecchi, Damiano Vallini, Piero Vivenzi, Paolo Tedoldi e Amedeo Panni.
Si impegneranno a fare che? Ecco le priorità: «Cominceremo chiedendo a tutti gli associati la partecipazione alla crescita della categoria con contributo di carattere organizzativo. Il nuovo sito web cuochibresciani.it ci darà modo di rimanere collegati con estrema facilità. Ci sarà poi da mantenere il collegamento più stretto con gli Istituti alberghieri della provincia, che rappresentano il futuro della nostra categoria. Dovremo ottimizzare i rapporti con le istituzioni e con le associazioni di categoria interessate a crescere insieme a noi.
«Inoltre - continua il presidente - dovremo partecipare con maggior assiduità a concorsi e manifestazioni gastronomiche sia di livello nazionale sia internazionale. Far crescere l'associazione istituendo dei corsi per l'apprendimento di tecniche innovative e allo stesso tempo consolidare la professionalità già acquisita». Le idee in padella non mancano, insomma.
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