Quattro azioni concrete verso l'Expo 2015
di Andrea Alesci

Tutto ruota attorno a un progetto intitolato "La fucina di Vulcano", che è anche una delle quattro azioni pensate per fare della Valtrompia uno dei punti d'appoggio per i turisti dell'Expo


Venerdì scorso è avvenuta la presentazione ufficiale del progetto triumplino all'interno del percorso di avvicinamento all'Expo 2015.

A fare da coordinatrice delle diverse municipalità e delle associazioni c'è la Comunità montana della Valtrompia, che si è attivata con la squadra di lavoro dei servizi culturali.

Un progetto unico per la Valtrompia è stato individuato (così come per le altre sei maxi zone della provincia bresciana), prendendo spunto da quel che già si è fatto con il titolo "La fucina di Vulcano" e nel quale far rientrare la grande dedizione triumplina la lavoro applicata per secoli a bosco e miniera, campagna e fabbrica.

"Si tratta di un progetto - spiega Graziella Pedretti, responsabile area Cultura in CM - che intende proiettare un'immagine più completa della Valle, intesa come 'Vale dell'innovazione' sia in campo industriale che agricolo.

L'obiettivo è la creazione di un percorso di rinnovamento di modelli e repertori di artigianato e agricoltura tradizionale attraverso la contaminazione dei rispettivi saperi con quelli artistici".

Il senso è quello di valorizzare l'esistente per meglio interpretare lo slogan dell'Expo 2015 "Nutrire il pianeta. Energia per la vita" attraverso quattro diverse azioni: 

1. "Siamo quello che mangiamo", ossia "Se mentis", un viaggio alla riscoperta dell'identtà agricola e sociale in Valle, con il Comune di Nave a far da capofila tra complesso della Mitria, sagra del marrone, sagra della pesca di Collebeato, percorsi naturalistici in Val Bertone, iniziative sociali in Villa Glisenti, valorizzazione zone di San Velgio, Monticello, Valsorda, Casa della natura di Bovezzo, percorsi di lingua (inglese, francese, araba) con i giovani, work camp internazionali a tema.

2. "La Torre della favole", ossia un'impostazione mirata della rassegna che da dieci anni viene allestita presso la Torre Avogadro di Lumezzane, con eventi collaterali in tutta la Valle.

3. "La fucina di Vulcano", ossia la valorizzazione delle modalità di rifornimento, produzione, conservazione e consumo del cibo in Valtrompia tra XIX e XX secolo con ricerche negli inventari, fonti immateriali, realizzazione di un ricettario, messa in rete dei ristoratori che offriranno menù tipici a supporto delle offerte turistiche. 

Inoltre, rilevazione delle principali attività valligiane che ruotano attorno alla catena alimentare per creare una banca dati, realizzare dieci filmati tematici, un prototipo di ricettario web,  organizzare serate del Gusto, aggiornare i canali informativi locali, promuovere e valorizzare la tradizione culinaria, contatti con istituti alberghieri e scuole di assaggiatori.

4. Coordinamento, comunicazione e formazione, ossia un progetto coordinato su attività legate al turismo, puntando sul Cup (Centro unico di prenotazione), anche con campagne di marketing mirate sui social network, rafforzando il "senso di luogo" della Valle come luogo di ospitalità, anche attraverso la creazione di souvenir.