L'ennesimo attacco al povero Gobbia
di Andrea Alesci

Martedì uno strato consistente di schiuma ha di nuovo fatto capolino nel fiume in zona Sant'Apollonio. La segnalazione all'amministrazione da parte di un cittadino e l'accorato appello del gruppo facebook Generazione Lumezzanese a fare qualcosa

 
Niente da fare. Non sono bastate le sonde elettroniche, non sono bastati i controlli Arpa, non sono bastate le sollevazioni popolari.
 
I delinquenti continuano a declinare il proprio paradigma esistenziale da criminali in quel torrente Gobbia che di cristallino ha solo la palese ignoranza sversatavi insieme alle sostanze chimiche.
 
Così, pochi giorni fa, anche dopo le rimostranze degli abitanti del Crocevia sulla colorazione rossastra del fiume, il corso d’acqua ha dovuto piegarsi nuovamente in territorio lumezzanese all’inciviltà di qualche misterioso (?) sversatore, riempiendosi di schiuma.
 
La zona interessata è quella che attraversa la frazione di Sant’Apollonio ed è stata segnalata dal valgobbino Dario Moreschi all’assessore competente e sulla bacheca Facebook di Generazione Lumezzanese, dove troviamo scritto:
 
“Anche oggi (martedì, ndr) il Gobbia ha sfoggiato 1.000 colori acrilici. Noi possiamo protestare, controllare, segnalare, brontolare, indignarci, ma più di tanto a noi comuni mortali resta poco da fare; anche sapendo per caso chi sia (lo sversatore, nd), per legge non potremo mai andare ad aprire un tombino all’interno della sua proprietà. Ma le nostre amministrazioni, invece, che hanno speso tante parole e soldi, che hanno preso accordi con l´Arpa e mobilitano i vigili a controllare, non si sono stufate di essere prese per il culo ogni giorno dal solito furbetto che se ne sbatte le palle dell’ambiente e della salute?”.
 
Uno sfogo forte e più che comprensibile, che la maggior parte dei cittadini valgobbini e di tutta la Valtrompia non è più in grado di sopportare. Così come il povero Gobbia.