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04 Agosto 2022, 09.00

Confindustria Brescia

Terziario, nel 2° trimestre 2022 stabile la fiducia, poco sopra i livelli di fine 2020

di Redazione
Tra aprile e giugno, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi si è attestato a 109, di fatto invariato rispetto a quanto rilevato nel periodo precedente (108). Tale evoluzione si inserisce all'interno di un movimento ribassista iniziato nella seconda metà del 2021.

Nel 2° trimestre del 2022, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi rimane stabile, attestandosi a 109: un livello di fatto invariato rispetto a quanto sperimentato tra gennaio e marzo (108), particolarmente distante dai massimi raggiunti tra aprile e giugno 2021 (149).

A evidenziarlo sono i risultati dell’Indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia al 2° trimestre 2022.

Tale evoluzione si inserisce all’interno di un movimento ribassista iniziato nella seconda metà del 2021. Il valore dell’indice registrato nel trimestre primaverile è poco al di sopra di quanto riscontrato nella seconda metà del 2020 e, analogamente a quanto emerso nella rilevazione precedente, rifletterebbe non tanto un ridimensionamento dell’attività da parte delle realtà intervistate, quanto il diffondersi di generalizzate preoccupazioni in merito alla capacità dell’intero sistema economico nazionale di sostenere i ritmi produttivi finora realizzati, in un contesto reso particolarmente aspro da una serie di fattori, tra cui l’evoluzione del conflitto nell’ex Unione Sovietica, l’inflazione galoppante, il “caro-energia” e la nuova instabilità politica in Italia.

“I dati riportano una situazione di settore che si mantiene comunque positiva, anche se stabile – commenta Fabrizio Senici, Presidente del Settore Terziario di Confindustria Brescia –. Ovviamente non tutti i comparti del variegato mondo del Terziario hanno lo stesso trend, ma in generale il nostro settore regge. Per questo provoca un certo effetto leggere sui quotidiani notizie che riportano di crolli del fatturato per il settore, facendo riferimento ad un comparto più legato al commercio. Resta il fatto che le aziende dei servizi avanzati legate al trend manifatturiero continuano a esprimere numeri positivi. Cosa diversa invece per i nostri colleghi del settore ospitalità che hanno espresso, anche nel nostro consiglio direttivo, la grande difficoltà di reperire forza lavoro.”

Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende sui tre mesi precedenti:

    il fatturato è aumentato per il 53% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del 42% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione;
    gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +41% e a +34%);
    i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +27%); una tendenza che certifica come l’inedita salita delle quotazioni degli input energetici si stia propagando in altri ambiti dell’economia reale.

Per quanto riguarda le prospettive per i mesi a venire:

    il fatturato è atteso in crescita dal 41% degli intervistati, con un saldo positivo del 29% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti;
    i saldi riferiti al portafoglio ordini (+24%) e all’occupazione (+28%) descrivono uno scenario di possibile consolidamento dell’attività;
    i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+24%), a indicazione che la fase rialzista è verosimilmente destinata a confermarsi anche nel prossimo futuro.

Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive generali dell’economia italiana si confermano negative, andando a riflettere, tra l’altro, il crescente deterioramento del potere di acquisto delle famiglie (che si riverbera negativamente sulla loro propensione al consumo) e la rinnovata instabilità politica, dopo la caduta del Governo. Nel dettaglio, il 7% degli imprenditori ha espresso un orientamento ottimistico, a fronte del 48% che prevede stazionarietà e del 45% che ha invece una visione negativa.

L’andamento per comparto

Consulenza alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto della consulenza alle imprese, nel 2° trimestre 2022, si attesta a 107, contro il 98 del periodo precedente. I giudizi espressi sui tre mesi precedenti segnalano che: il fatturato è aumentato per il 47% delle imprese, con un saldo positivo del 34% tra risposte in crescita e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +22% e a +12%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione in rafforzamento (saldo netto pari a +16%). Con riferimento alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 44% degli intervistati, con un saldo positivo del 31%; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+35%) e all’occupazione (+25%) indicano uno scenario di possibile rafforzamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo positivo (+13%). Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano negative: il 9% prevede un aumento, a fronte del 47% che propende per la stazionarietà e del rimanente 44% che ha una visione sfavorevole.

ICT & digitale

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto ICT & digitale, nel 2° trimestre 2022, si attesta a 111, in forte diminuzione rispetto a quanto rilevato fra gennaio e marzo (127). In merito ai giudizi espressi sui tre mesi precedenti: il fatturato è aumentato per il 44% delle imprese, con un saldo positivo del 36% tra variazioni in aumento e in diminuzione; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +52% e a +40%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione crescente (saldo netto pari a +20%). Riguardo alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 56% degli intervistati, con un saldo positivo del 48%; i saldi riferiti al portafoglio ordini e all’occupazione risultano positivi (rispettivamente pari a +28% e a +44%); i prezzi dei servizi offerti registrano un saldo in aumento del 28%. Le opinioni delle imprese in merito alla tendenza generale dell’economia italiana risultano nel complesso sfavorevoli: il 4% degli imprenditori ha un orientamento positivo, il 44% prevede stazionarietà e il rimanente 52% si aspetta una contrazione.

Servizi alle imprese

Il clima di fiducia delle imprese attive nel comparto servizi alle imprese, nel 2° trimestre 2022, si attesta a 112, in modesto aumento rispetto al periodo precedente (103). Riguardo ai giudizi espressi a consuntivo: il fatturato è cresciuto per il 71% delle imprese, con un saldo positivo del 51%; gli ordini e l’occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +50% e a +50%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un’evoluzione rialzista (+57%). In merito alle prospettive a breve termine: il fatturato è atteso in crescita dal 14% degli intervistati, con un saldo nullo; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+7%) e all’occupazione (+14%) descrivono uno scenario di possibile consolidamento dell’attività; i prezzi dei servizi offerti si contraddistinguono per un saldo positivo del 43%. Le opinioni delle imprese in merito alle prospettive dell’economia italiana risultano negative: il 7% degli imprenditori ha un orientamento ottimistico, a fronte del 64% che prevede stazionarietà e del 29% che invece propende per una flessione.

L’Indagine viene effettuata trimestralmente su un panel di imprese associate appartenenti al settore terziario.
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