Skin ADV
Venerdì 29 Marzo 2024
Utente: Password: [REGISTRATI] [RICORDAMI]


 

 
 


 


07 Maggio 2015, 06.59

Quaderni di Cinema

I bambini di Veltroni ne sanno abbastanza, ma non più degli adulti

di Nicola 'nimi' Cargnoni
Dopo l’esordio col film su Berlinguer, Veltroni sposta lo sguardo dal passato al futuro in un tentativo che risulta piuttosto buonista

Partendo da una citazione del «Piccolo Principe» (I grandi non capiscono niente e i bambini si stancano di spiegargli tutto ogni volta) il film assume fin da subito l’intento didascalico e in un certo senso moralistico che porterà avanti per tutta la durata.

Walter Veltroni è alla sua seconda esperienza di regista, dopo l’apprezzabilissimo esordio con il documentario «Quando c’era Berlinguer», dove gettava uno sguardo malinconico e indagatore sul passato di quella sinistra che ora vorrebbe ritrovarsi nei valori di un’infanzia che è ancora presa a modello di purezza e innocenza, a dispetto del buon Golding e del suo «Signore delle mosche».

Partendo da un ragazzino che per la prima volta nella sua vita vede il mare, Veltroni inizia il suo film con una serie di immagini estratte da film dove i protagonisti sono bambini e ragazzini; spicca l’assenza di un caposaldo del cinema come «Zero in condotta», dove i piccoli protagonisti sono veri e propri eversori, allegri ribelli e freschi giullari della società reazionaria dove sono incastrati: chi più dei bambini di Jean Vigo può rappresentare l’idea di cambiamento e di rivoluzione culturale tanto anelata dal buon Veltroni?

Occorre mettere in chiaro, fin da subito, lo stridente contrasto tra questo lavoro di Veltroni e la grande quantità di documentari girati e prodotti in Italia negli ultimi anni: quest’ultimi hanno reso un certo lustro al nostro cinema, diventando il prodotto di punta del momento, il vero fiore all’occhiello del cinema italiano.
«I bambini sanno» è quanto di più lontano ci possa essere dai concetti di originalità e innovazione, perché si tratta di un lavoro diviso in capitoli, ognuno dei quali dedicati a un preciso tema (famiglia, amore, Dio, omosessualità, integrazione) e dove i bambini, seduti nelle loro camerette, rispondono alle domande del regista.

Il problema di «I bambini sanno» è proprio la sua impostazione perfetta, schematica e simmetrica, in ogni sua fase: dalla scelta del cast fino al montaggio.
I bambini intervistati sono una quarantina, tutti in un’età che si aggira attorno ai dieci anni. E ognuno di loro è portatore di situazioni e di storie che non sono state scelte a caso.
C’è la musulmana che parla di dialogo con altre religioni, c’è il rom che viene preso in giro a scuola, c’è la figlia di due donne lesbiche, c’è il figlio di un padre che ha avuto altri sei figli con tre donne diverse, ci sono i genietti, ci sono i casi umani, ci sono tanti immigrati e troppi (ma, invero, non è una forzatura) figli di coppie separate o divorziate.

In realtà ciò che emerge è un grande disagio, più che la speranza che forse era nei piani di Veltroni.
A dispetto dei colori vivaci e accesi, delle battute che fanno sorridere e del senso di sicurezza che il regista voleva trasmettere, ciò che colpisce lo spettatore attento è soprattutto l’urgenza di mettere in salvo i piccoli intervistati. Perché ognuno di loro, che si tratti del piccolo genio o del filippino costretto a vivere in un monolocale, dimostra una maturità che noi, alla loro età, onestamente non avevamo e lancia una silente accusa nei confronti di chi ha distrutto il futuro non solo della generazione degli intervistati, ma anche le successive.

Ne consegue che Veltroni, cercando di farci vedere come i bambini siano capaci di accettare il diverso e di come parlino con naturalezza dell’omosessualità, in realtà ci mette involontariamente di fronte a uno specchio, per interrogarci su quando questi bambini saranno corrotti dall’ambiente in cui stanno crescendo.
Perché non è una questione di “se”, ma è una questione di “quando” succederà.

Del resto il film non è necessariamente da leggere in chiave negativa: ci si può accontentare di restare in superficie, di sorridere per alcune argute osservazioni, di rammaricarsi per altre, di riflettere su quali siano i valori della famiglia oggi nella nostra società.
Si sorride, si pensa e si annuisce spesso, perché i bambini sono più cinici che innocenti, perché i bambini dicono ciò che i grandi trattengono, soprattutto quella sinistra (sfacciatamente) politicamente corretta da cui deriva lo stesso regista.

Dei bambini sappiamo poco, se non le risposte alle domande, che sono più o meno le stesse per ognuno di loro, imbeccate dalla voce fuoricampo del regista.
Vi sono alcuni inserti, così didascalici da risultare quasi inutili, vi sono le storie dei bambini che potrebbero trovare empatia nello spettatore se solo non emergesse in continuazione la sensazione che il regista voglia dipingere un mondo che non c’è, o comunque un mondo diverso da come è in realtà.

Gratifica sapere che i bambini sanno essere razionali e riflessivi, che parlano di matematica, letteratura e teatro, che suonano le canzoni di Hendrix, Joplin e Morrison con la chitarra; potrebbe essere persino rassicurante, se solo questo non fosse distante anni luce dalla realtà, così come lo è la ragazzina musulmana che (bontà sua) afferma che il velo non è una costrizione.
Lungi da me rievocare i bambini di «I 400 colpi», «Ladri di biciclette», «I bambini ci guardano» o «Zero in condotta», ma mi piacerebbe vedere un film con le stesse persone intervistate fra dieci anni.

Valutazione: **½.

Nicola ‘nimi’ Cargnoni

In uscita giovedì 7 maggio (da segnalare): Leviathan, Forza Maggiore.
Già nelle sale (da segnalare): Child 44, Samba, Road 47, Short skin, Mia madre, Figlio di nessuno, White God, Wild, Lettere di uno sconosciuto.

Per conoscere la programmazione della provincia:
1.    Andare su http://www.mymovies.it/cinema/brescia/
2.    Appare la lista dei film presenti in città e provincia.
3.    Per ogni film è segnalato il paese o il cinema in cui lo si può trovare.


Visualizza per la stampa




Aggiungi commento:

Titolo o firma:

Commento: (*) ()





Vedi anche
17/09/2014 06:33
«Belluscone» e «La zuppa del demonio», l’Italia del piccolo-grande cinema Nelle sale due film d’autore, testimonianze della vitalità che ancora anima la linfa del cinema di casa nostra

11/09/2014 07:45
«L'arte della felicità» è l'esordio di Alessandro Rak Dopo la lunga pausa estiva torna l'apprezzatissima rubrica 'Quaderni di Cinema', di Nicola (nimi) Cargnoni, con la recensione di un bellissimo film d'animazione del 2013 che sta uscendo in DVD


27/02/2014 09:32
Molière in bicicletta: il teatro al cinema Una deliziosa commedia francese che si risolve in un congegnato meccanismo ben riuscito

25/06/2014 09:00
«La città incantata» al cinema per tre giorni Da mercoledì 25 a venerdì 27 arriva nei cinema il capolavoro di animazione del regista giapponese Hayao Miyazaki

17/04/2015 08:49
Nanni Moretti è sempre meglio di come te lo aspetti In un racconto circolare e chiuso Moretti racconta del rapporto tra il cinema e la realtà, sullo sfondo di una storia personale che non si limita all’autobiografia



Notizie da Quaderni di cinema
11/06/2015

La guerra infuria al cinema

Tra citazioni bibliche e sciami di pallottole, arriva nelle sale un film di guerra che mantiene la tensione sempre altissima

01/06/2015

Dalla Bibbia alla Russia, il «Leviathan» è al cinema

Arriva nelle sale italiane il film russo che ha ottenuto una candidatura come miglior film straniero nella scorsa edizione degli oscar

28/05/2015

Matteo Garrone e il suo Racconto dei Racconti

Ispirandosi a una raccolta di fiabe del XVII secolo, il regista romano si impegna in un lavoro che ha il merito della novità nel panorama cinematografico italiano


26/05/2015

Youth e la giovinezza ritrovata di Sorrentino

Il chiacchierato ritorno di Sorrentino nelle sale ci fa fare un salto indietro nella carriera del regista premio Oscar

11/05/2015

«Forza maggiore» e le valanghe che ci travolgono

Seguendo una famigliola in vacanza sulla neve, il regista Ruben Östlund ritrae la rapida evoluzione di una crisi di coppia

04/05/2015

«Child 44»: spazio al thriller melodrammatico

Sdoppiando la narrazione su due trame parallele, il regista ottiene un buon risultato senza appesantire la visione

30/04/2015

«Samba», il ballo tra integrazione e amore

La coppia Toledano-Nakache torna nelle sale con un film riuscito a metà

17/04/2015

Nanni Moretti è sempre meglio di come te lo aspetti

In un racconto circolare e chiuso Moretti racconta del rapporto tra il cinema e la realtà, sullo sfondo di una storia personale che non si limita all’autobiografia

13/04/2015

La vergine giurata

La «Vergine giurata» di Laura Bispuri è l’ottimo esordio della giovane regista. Paesaggi e silenzi si alternano in un meraviglioso affresco che ha, al centro, un personaggio enigmatico e nuovo per il nostro cinema

30/03/2015

Arrivederci al 2016 per il Bif&st, che continua a crescere

Si è concluso il Bif&st 2015 che ha registrato circa settantatremila presenze nell’arco di otto giorni. Di seguito il reportage degli ultimi tre giorni, che hanno regalato belle sorprese e tanta affluenza nelle sale


  • Valtrompia
  • Bovegno
  • Bovezzo
  • Brione
  • Caino
  • Collio
  • Concesio
  • Gardone VT
  • Irma
  • Lodrino
  • Lumezzane
  • Marcheno
  • Marmentino
  • Nave
  • Pezzaze
  • Polaveno
  • Sarezzo
  • Tavernole
  • Villa Carcina
  • -

  • Dossier