La prima in Valle Sabbia e fra le pochissime in provincia
di val.

È dedicata alle vittime del Covid, cadute nell’esercizio del loro lavoro, la fontana per la dispersione delle ceneri che verrà utilizzata per la prima volta questo sabato a Lavenone


“Sceglierò il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio” questa la frase riportata sul marmo, ripresa dal famoso giuramento di Ippocrate, che accompagnerà la dispersione delle ceneri nel cimitero di Lavenone.

Si tratta di una “prima”, almeno in Valle Sabbia, che presto si pensa diverrà obbligatoria per tutti.
Una sorta di fontanella dove sarà l’acqua corrente a disperdere le ceneri dei defunti, che andranno poi a depositarsi in una sorta di vasca sotterranea, restando quindi a perenne dimora entro i confini del camposanto.

«Era una cosa da fare e l’occasione è arrivata con l’apposito finanziamento per 20mila euro da parte di Regione Lombardia – ci dice il sindaco Franco Delfaccio, che si ritrova spesso ad essere un precursore fra i colleghi valsabbini -. Ne abbiamo aggiunti una decina dei nostri  arrivando anche a sistemare la cappella  del cimitero, che ne aveva bisogno».

L’idea iniziale era quella di inaugurare la struttura nella giornata istituzionalmente dedicata alle vittime del Covid, che è il 18 marzo, ma i lavori sono arrivati... lunghi, tanto che i sassi verdi che fanno da contorno alla “fontana” sono stati piazzati solo ieri.

Le prime ad essere disperse, questo sabato,
saranno le ceneri riesumate di persone defunte più di 25 anni fa, che a concessione scaduta per legge non possono essere messe nell’ossario.

Potranno utilizzare la struttura però, per volere delle famiglie, anche tutti coloro che si sono fatti cremare e che sono nati a Lavenone, a Lavenone hanno vissuto oppure a Lavenone hanno avuto la loro dipartita.
Questo, almeno al momento, prevede il regolamento d’uso.


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