Fishing in Iceland
di Manuele Vezzoli

Il fascino di una terra così lontana si materializza nell'immediato quando si atterra in Islanda


Accolti dalla foschia caratteristica e la pioggia fine, appena il meteo un attimo migliora, subito si riconosce la terra del ghiaccio e dei fuochi.

Il contorno è magnifico ed a quello va aggiunto che nelle acque interne ci sono tra i salmonidi più grandi del mondo e che vicino alle coste si presentano habitat dalla complessità incredibile.

Con mia moglie mi trovo a Hauganes parte nord dell’isola; il programma del giorno prevede che si vedano le balene!
Il capitano ci ospita su un’imbarcazione tipica che un tempo veniva usata come peschereccio. Si parte e, poco dopo essere salpati, avvistiamo il tipico geyser nell’acqua ed una sagoma nera indefinita.

Con cautela ci avviciniamo e seguiamo incantati il “sali e scendi” di un esemplare di megattera; per circa 2 ore la scrutiamo avvicinandoci sempre di più e, presa una certa confidenza, la affianchiamo tanto da poterla fotografare da pochi metri.

La giornata è partita bene ma migliora quando il capitano decide di portarci su una secca alla caccia di qualche pinnuto, l’equipaggio in dotazione ha una decina di canne da pesca.
Arrivati sullo spot, prendo una canna a carrucole con mulinello a bobina orizzontale armato di trecciato con finale in nylon di importante spessore ed un’esca piombata all’estremità con in drop un polipetto siliconico dai colori sgargianti.

L’azione di pesca è simile al vertical jigging; faccio qualche calata per prendere confidenza con l’attrezzatura e dopo qualche tentativo percepisco un attacco importante, ferro e recupero.

Il combattimento è avvincente, nonostante l’attrezzatura “pesante” percepisco le testate e stimo la preda su un paio di chili, ovviamente non so minimamente cosa ci possa essere attaccato all’amo.

Dopo qualche minuto di strattoni, salpo un merluzzo atlantico di quasi tre chili, la ciurma osserva la preda incuriosita mentre il capitano la slama e, dopo le foto di rito, la libera.

Che dire, non poteva esserci giornata migliore.

Al prossimo viaggio…