Cunctator
di Elio Vinati

Temporeggiare spesso e volentieri si rivela una delle strategie più efficaci nell'arte alieutica

 
Vi racconto di quella volta circa tre settimane fa quando insieme al mio amico nonché maestro Cristian siamo andati a pescare in un nuovo tratto di torrente in alta montagna.

Siamo sui 1800m di quota la giornata è soleggiata e l'acqua limpida e cristallina sembra uno specchio che riflette i nostri desideri di cattura ma allo stesso tempo i nostri dubbi su quali mosche usare.
Il torrente infatti presenta lunghe e strette lame quasi piatte difficili da affrontare in quanto eventuali trotelle presenti a fine lama potrebbero fuggire spaventate allarmando l'intero spot.
Pertanto un approccio volto a una attenta osservazione con un avvicinamento lento e compassato risulta fondamentale.

Optiamo per mosche di buone dimensioni (ami dal 13 al 10) con imitazioni di terrestrial che abbondano in questa stagione.
Non mancano ovviamente nelle nostre scatole artificiali che riproducono grosse sedge o effimere, sono irrinunciabili.

Privilegiare lo spirito di osservazione alla smania di cattura racchiude la filosofia del temporeggiare come detto prima.
Infatti notiamo che nel  sottosponda, dove l'acqua scava sotto il manto erboso, ci sono  ottimi ripari per la regina.

Ora, dopo aver accuratamente valutato tutte le variabili che affascinano questo spot, lancio l'imitazione scelta e subito giunge una fragorosa bollata: la fario finisce a guadino in tutta la sua bellezza.
Le sorprese non sono finite e alcuni stupendi e variopinti salmerini vengono catturati da Cristian con precisi e meticolosi lanci sotto le frasche di alcuni arbusti.

Che giornata spettacolare.
Non mancano purtroppo alcune  'ferrate' a vuoto o imprecisi lanci che fatalmente implicano lo svolazzare della mosca su qualche arbusto.

No problem. Il torrente immerso in questo paesaggio magnifico merita una ulteriore visita e a proposito di Cunctator, aspettate la prossima puntata...