Piano cave, miglior punto di equilibrio possibile
di Redazione

Corrado Gatti (presidente Industrie estrattive, materiali da costruzione, legno di Confindustria Brescia): "Positiva l'adozione del nuovo Piano Cave da parte della Provincia di Brescia, ora si proceda all'approvazione definitiva in Consiglio Regionale"


A seguito dell’adozione del nuovo Piano Cave – che definisce i quantitativi di sabbia e ghiaia che potranno essere cavati nei prossimi 10 anni all’interno del territorio bresciano, insieme ai relativi criteri localizzativi e gestionali – riportiamo le dichiarazioni di Corrado Gatti, Presidente del Settore Industrie Estrattive, Materiali da Costruzione, Legno di Confindustria Brescia, a nome del Consiglio di Settore.

“Come Confindustria Brescia e come Settore, giudichiamo positiva l’adozione del nuovo Piano Cave da parte della Provincia di Brescia, che ringraziamo per gli sforzi profusi sia a livello politico che di uffici competenti. Attendiamo ora che si proceda in tempi rapidi all’approvazione definitiva dello stesso all’interno del Consiglio Regionale – spiega Gatti –. Siamo consapevoli che questo Piano rappresenti il migliore punto di equilibrio possibile dopo un lungo iter durato 6 anni, nonostante le significative riduzioni del numero degli Ambiti Estrattivi Territoriali (ATE), che passano da 53 a 39, ma anche del fabbisogno complessivo, stimato dall’Università degli Studi di Brescia in 51,8 milioni di metri cubi (di cui 9,2 milioni di metri cubi provenienti da fonti alternative), contro i 70 del precedente Piano.”

“Il nuovo documento rappresenta quindi il risultato di una complessa mediazione tra le richieste del mondo imprenditoriale, unite alla volontà di far definitivamente ripartire il Paese grazie ai fondi del PNRR, e l’attenzione imprescindibile agli aspetti ambientali e del territorio – prosegue Gatti –; inoltre, questi materiali serviranno a dare una risposta alle necessità del mondo edilizio e avranno una ricaduta concreta in opere e infrastrutture centrali per la nostra Provincia, come l’Autostrada della Valtrompia, l’Alta Velocità ferroviaria, la variante alla S.S. 237 “Idro – Vestone”  e l’ampliamento della SP19.”

“Per quanto riguarda infine il fabbisogno totale, 9,2 milioni di metri cubi sui 51,8 totali andranno recuperati, secondo il nuovo Piano, da fonti alternative – chiude il Presidente del Settore Industrie Estrattive, Materiali da Costruzione, Legno di Confindustria Brescia –: reputiamo questa stima decisamente ambiziosa, anche in considerazione delle attuali normative tecniche esistenti, ma anche della ancora diffusa diffidenza nell’impiego di detti materiali da parte delle stesse pubbliche amministrazioni locali. L’obiettivo può essere raggiunto solo insieme: per le imprese che rappresento posso sin d’ora garantire il massimo impegno.”