Nel mondo di Harry Potter...
di Sara Panella

Perché la saga del maghetto piace così tanto? Proverò ad analizzare i motivi di questo apprezzamento nei confronti di un  capolavoro della letteratura



Purtroppo non ho mai ricevuto la mia lettera per Hogwarts, ma ricordo bene quando sono entrata in questo magico mondo.
Ero in quarta elementare e, durante una lezione, la mia maestra di italiano consigliò a tutta la classe di leggere i libri di Harry Potter per le vacanze estive.
Io, entusiasta di incominciare un nuovo libro e con esso una nuova avventura, decisi di leggerlo.
Mi ricordo che, ad ogni capitolo, raccontavo ai miei genitori ciò che avevo letto.

I romanzi sono scritti egregiamente, sono coinvolgenti e ti trascinano dalla prima pagina in un mondo magico, ricco di dettagli, così ben costruito che sembra reale.
Questo è uno dei motivi per cui, secondo me, hanno avuto tanto successo.

Passiamo ora ad analizzare i personaggi, che sono complessi e non sono mai solo buoni o solo cattivi.

Per citare il padrino di Harry, Sirius Black, “Il mondo non è diviso in persone buone e Mangiamorte! Tutti abbiamo luce e oscurità dentro di noi. Ciò che conta è da che parte scegliamo di agire.
Infatti, persino Harry Potter, desidera vendicarsi di coloro che hanno ucciso le persone a lui care, anche se poi infine non cede alla tentazione.

È anche affrontata la tematica della lotta fra il bene e il male, non solo tra i protagonisti e l’antagonista, ma anche la lotta contro l’oscurità che ognuno di noi ha dentro di sé.

Prendiamo invece, ad esempio, il migliore amico di Harry, Ron Weasley (il mio personaggio preferito): in lui, al quarto anno, si incomincia a scorgere l’invidia che prova verso il protagonista.
Lord Voldemort è talmente malvagio e potente che nessuno ha il coraggio di nominare il suo nome, ma lo citano con “Tu-Sai-Chi