Consiglio Provinciale: mozioni su depuratore e Rsa
di Redazione

La riunione in streaming ha approvato il bilancio 2020 ma al centro dell’attenzione ci sono state due importanti mozioni


Anche il Consiglio Provinciale, in tempi di pandemia, si è riunito in forma virtuale con i consiglieri collegati in streaming e non presenti sui banchi del Broletto.

Il principale punto all’ordine del giorno c’era il bilancio di previsione 2020, approvato con i voti della maggioranza.

La stesura risale al febbraio scorso, prima dell’arrivo dell’epidemia Covid-19, dove fra le entrate erano previste multe per 42 milionid i euro e l’Imposta provinciale di trascrizione (Ipt), doveva garantire 44 milioni di euro. Il blocco del traffico e la chiusura delle concessionarie renderà problematico riuscire a raggiungere queste cifre, con ripercussioni sulle spese correnti.

Confermate invece le spese per investimenti, in particolare sulla messa in sicurezza dei ponti (Brescia ha ottenuto 21 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture, 18 solo per Palazzolo) e su ampliamenti e riqualificazioni degli istituti scolastici.

Ato e depuratore

Nel corso della seduta è stata rinviata l’approvazione delle linee di indirizzo per il 2020 dell’Ato. Il primo a sollevare perplessità è stato Marco Apostoli (Provincia Bene Comune): «Sono linee di Indirizzo così generiche, che dicono tutto e di più». Il centrodestra, per bocca del portavoce Matteo Micheli, ha chiesto il rinvio del documento, in modo che si possa prima convocare la commissione ciclo idrico per approfondire il tema.

Apostoli ha anche presentato un’interrogazione sul depuratore del Garda: il 22 novembre il presidente Alghisi aveva chiesto ad Ato e Acque Bresciane di conoscere lo stato di salute delle condotte sublacuali. Tra fine febbraio e inizio marzo è stata effettuata una videoispezione che ha confermato il ripresentarsi di bioconcrezioni che danneggiano la struttura.

Apostoli ha però contestato che nell’incontro con il ministero del 27 febbraio Ato Verona avesse già parlato di fine vita, quando l’ispezione era ancora in atto. «Ci stanno prendendo in giro, bisogna fermarsi e fare chiarezza». Il prossimo Consiglio potrebbe essere utile per fare il punto sullo stato dell’arte del progetto.

Mozione bipartisan su Rsa

Il Consiglio ha anche votato all’unanimità una mozione bipartisan, proposta dal consigliere Giovan Battista Sarnico e condivisa dal centrodestra dopo alcune modifiche, che impegna il presidente Samuele Alghisi a farsi promotore di una richiesta verso Regione e Stato per il sostegno economico alle Rsa.

Il documento sottolinea che si tratta di strutture fondamentali per le comunità nelle quali operano che ora vivono una difficile situazione finanziaria, sia per i maggiori costi non preventivati (sanificazioni, acquisto di dispositivi di protezione, farmaci e ossigeno) sia perché i posti liberi (a causa dei decessi) non sono stati occupati.

Inoltre, dopo aver ringraziato il personale per la dedizione e la professionalità mostrata in questa fase, chiede di mantenere invariati i budget definiti dall’Ats a inizio anno; di effettuare tamponi e test sierologici agli ospiti delle Rsa, agli operatori e agli utenti che, appena possibile, torneranno a frequentare i centri diurni; di mettere in campo precisi e mirati interventi di natura straordinaria finalizzati a sostenere economicamente le Rsa e i Cdi, visto il perdurare della situazione di emergenza e i costi aggiuntivi non previsti; di stanziare, a partire dal 2021, un aumento della quota sanitaria che viene riconosciuta per ogni posto letto.