Giovedì santo, l'Ultima cena a porte chiuse
di c.f.

Con la celebrazione dell’Ultima cena prende il via il Triduo pasquale che quest’anno sarà vissuto dalle parrocchie in una forma inusuale, dovuta all’emergenza coronavirus


Le celebrazioni del Triduo pasquale sono le più significative e suggestive dell’anno liturgico. Si ricorda la passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo, portando a complimento il mistero della redenzione.

Quest’anno, non essendoci presenza di fedeli, le celebrazioni subiranno alcune variazioni.

La tradizionale messa del Crisma in cattedrale, dove il vescovo raduna tutti i sacerdoti della diocesi, non si è svolta, ed è stata rimandata a data da destinarsi.

Questa sera nelle parrocchie si celebrerà la messa “in Coena Domini”, nella quale si fa memoria dell’Ultima cena di Gesù con i suoi apostoli, prima della passione, nella quale si ricorda l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ordinato.

Anche per questa celebrazione sono previste alcune variazioni: non ci sarà la lavanda dei piedi e, al termine, non ci sarà la processione del Santissimo Sacramento verso l’apposito altare della reposizione, ma sarà ricollocato nel tabernacolo.

Molte parrocchie si sono attrezzate per trasmettere le varie celebrazioni in streaming (Facebook, Youtube, ecc.) o con le radio parrocchiali.

In televisione saranno anche trasmesse quelle presiedute da Papa Francesco (Rai1, Tv2000) e dal vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada (Teletutto).