Il piacere sta nell'attesa
di Elio Vinati

L'inizio del nuovo anno è coinciso con un periodo di meritato 'riposo' dall'attività alieutica, a differenza della scorsa stagione (vedi articolo 'lucciopatia')



Ciò non vuol dire che io non mi sia dedicato alla pesca, l'ho fatto semplicemente in un altro modo: ovvero tramite la cura e manutenzione delle attrezzature.

Un'attività sicuramente meno adrenalinica dell'azione di pesca ma altrettanto fondamentale e importante. Essa infatti è propedeutica per una buona pescata: immaginate di perdere un bel pesce per colpa di un nylon o trecciato usurato, oppure un mulinello che si inceppa durante il recupero.

Ricordo, ad esempio, nella scorsa primavera mio fratello restare a mani vuote dopo un combattimento con una grossa trota (stimata da me sui 40 centimetri) perché negligentemente non aveva sostituito il nylon consumato dal tempo.

Un altro aspetto sicuramente più divertente che pratico assiduamente durante l'inverno è la costruzione di mosche artificiali, nonché il recupero di alcune leggermente deformate dai denti delle numerose trote che ne hanno gradito l'imitazione.

Anche l'amico Manuele mi ha inviato alcuni meravigliosi streamer e altrettante secche molto accattivanti che impiegherà nell'imminente apertura (come si vede nelle foto).

A completamento della fase di preparazione non può mancare un riordino delle esche artificiali al fine di fare un piccolo inventario, sostituendo alcuni rotanti o ondulanti un po' arrugginiti.

Non resta che attendere piacevolmente l'appuntamento chiave per noi “trotaioli”: l'ultima domenica di febbraio si riaprono le danze. Arrivederci a presto su qualche bel fiume, magari perché no, sul nostro Chiese...