Gli italiani scoprono la carne «Made in Italy»: quanto bisogna mangiarne?
di red.

Tornano le proteine animali nel carrello della spesa degli italiani.

 
Dopo il 2017, anno di svolta per i consumi carne rossa dopo anni di declino, i consumi di carne fresca, in particolare bovina, sono cresciuti: nel 2018 i consumi sono saliti dello 0,4% in volume e del 3,2% nella spesa e studi recenti evidenziano una crescita generale del 3,5% delle vendite di carne, soprattutto italiana.

A essere cambiata è la richiesta di maggior qualità e con maggiori informazioni sulla provenienza: quasi un italiano su tre è disposto a spendere fino al 5% per la carne “Made in Italy”, e l’82% degli italiani afferma di controllare l’etichetta e il luogo d’origine dell’animale, dell’allevamento e della macellazione.
Non solo: in Italia i consumi, rispetto gli Stati Uniti, sono circa la metà. Un dato che fa riflettere molto sull’educazione alimentare del nostro paese.

Carne italiana top player in Europa


Miniera naturale di moltissimi minerali e vitamine per il nostro organismo, la carne rossa apporta in particolare potassio, calcio, ferro e vitamine A, B, D, K, cromo, magnesio e acidi grassi n-3. Le sue proprietà nutritive sono quindi indispensabili, ma è fondamentale anche verificare la qualità della carne che si va ad acquistare.
Le carni italiane in questo sono considerate tra le migliori d'Europa: prive degli ormoni della crescita utilizzati sul bestiame in molti altri paesi (tra cui gli Stati Uniti), sono gestite da controlli accuratissimi.

Per acquistare tagli di carne di buon livello
oramai non bisogna per forza cercare agriturismi o allevatori fidati. L’alta qualità è presente ovunque oramai, grazie alle forti connessioni con i prodotti del territorio: anche nei discount come Aldi ad esempio, si può trovare carne italiana di animali cresciuti, allevati e lavorati nel nostro paese.

L'Italia è inoltre lo stato europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari DOP e IGP
, e questo si ripercuote anche sugli allevamenti, tra i migliori in Europa e al mondo per qualità: niente mangimi industriali, ma mais, favino e orzo autoprodotti da coltivazioni non intensive, uniti all'alimentazione naturale data dal pascolo brado o semibrado.

Carne italiana, consigli d’uso: quante volte bisogna mangiarla?

Secondo alcuni studi, la carne italiana dovrebbe trovarsi nel nostro menu settimanale circa tre volte, poiché fonte primaria di nutrienti e micronutrienti solitamente assenti nei prodotti di origine vegetale (come la vitamina B12), o scarsamente biodisponibili (come ferro, zinco, selenio, niacina e riboflavina).

Alimento importante per la crescita dei bambini, si pone al quarto posto nella top 5 che prevede gli intramontabili pasta-pizza-dolci e, a sorpresa dopo la carne, i formaggi. Per quanto riguarda gli adulti, dovrebbero consumare un minimo di 1,2 g di proteine per 1 kg di peso corporeo al giorno.

Quindi, 85 g di proteine giornaliere per un uomo di 70 kg, mentre 60 g per una donna di 59 kg.
Importante anche nella dieta delle persone anziane, è la chiave per mantenere in forza muscoli e mobilità.