La lunga storia della Chiesa di Alvar Aalto a Riola
di c.f.

Questo mercoledì sera al cinema di Vestone la proiezione del docufilm del regista valsabbino Roberto Ronchi e di Mara Corradi sulla costruzione dell'unica opera italiana di uno dei più grandi maestri del Movimento Moderno


La Chiesa di Riola di Vergato, sull’Appennino bolognese, pur essendo l’unica opera italiana di uno dei più grandi maestri del Movimento Moderno, l’architetto finlandese Alvar Aalto, è rimasta quasi sconosciuta ai più per quarant’anni. E risulta inspiegabilmente poco nota anche agli addetti ai lavori.

A ridarle la notorietà che merita è il film documentario “Non abbiamo sete di scenografie”, realizzato dal regista Roberto Ronchi, valsabbino di Carpeneda di Vobarno, e da Mara Corradi, giornalista e critico d'architettura e design, nonché sua compagna di vita e di lavoro.

La presentazione ufficiale è avvenuta lo scorso ottobre al Milano Design Film Festival, alla presenza dell'addetto culturale dell'ambasciata di Finlandia, Hilla Okkonen.
Segnalato da La Repubblica fra “gli imperdibili” del festival, il docufilm sarà presentato questo mercoledì 21 novembre, alle 21, al Cinema di Vestone, alla presenza del regista.

Il documentario va alla scoperta di questa preziosa opera e racconta l’interessante vicenda che portò alla sua edificazione, attraverso le ricerche di un ragazzino incuriosito dall’opera, commissionata e progettata nel 1965, ma di fatto realizzata e inaugurata solo tredici anni dopo, il 17 giugno 1978, evento di cui quest’anno si celebra il quarantennale.

Tante le testimonianze fra architetti, protagonisti e riolesi che ricuciono la storia avviata dal Cardinale Giacomo Lercaro che individuò nel linguaggio dell’architettura del Maestro finlandese la capacità di farsi interprete dei nuovi orientamenti spaziali indicati dal Concilio Vaticano II, premettendo che: “Non abbiamo sete di scenografie”.

Il documentario segue questa intricata vicenda
italiana (già di per sé interessante) aprendo, con prezioso materiale d’archivio, delle finestre nella nostra testa, che ci ricordano tempi non troppo lontani in cui Paolo VI ordinava al Cardinal Lercaro di lasciare senza motivo Bologna. Solo la pazienza e il lavoro di alcuni importanti attori della vicenda, tra cui don Luigi Borri, parroco contadino, che portò avanti il progetto come una missione con un gruppo di fedelissimi, e il direttore della Grandi Lavori, Mario Tamburini, riolese e imprenditore coraggioso, riuscirono a portare a compimento l’opera.

Tra le curiosità “valsabbine”, Remo Morettini, speaker radiofonico di Sabbio Chiese, ha prestato la sua voce a Mr. Lindh, direttore della Fondazione Aalto di Helsinki.

In foto:
. l'interno della chiesa di Alvar Aalto a Riola
. Roberto Ronchi e Mara Corradi