Sgombri in Adriatico
di Manuele Vezzoli

Da qualche anno mi spingo fino alle sponde del “vicino” mar Adriatico a caccia di sgombri


Ormai la preparazione ed il viaggio sono rodati. In cassetta sono obbligatori: segnafilo, ami del n. 1 gambo lungo, piombi scorrevoli e terminali del 0.30. La partenza è qualche ora prima dell’alba in direzione Porto Garibaldi, Ferrara.

Alle 7:30 si salpa e dopo circa un’ora di navigazione le esche sono in mare. Il metodo di pesca è elementare: dal cimino al mare: segnafilo, piombo, girella con moschettone, terminale, amo ed una bella sarda come esca.

La lenza viene calata semplicemente in acqua, senza lanci, al massimo un po’ di pendolo, solo trattenuta alla profondità desiderata in attesa della preda. In genere la canna dovrebbe essere corta, con una bella azione di punta e con cimino sensibile. Lo sgombro mangia timido, dando delle piccole toccate, quindi la ferrata deve essere sempre ben calcolata.

Frenetico è il momento in cui i pesci si fanno a banchi sotto la barca, ad alternanza tutti i pescatori portano prede in barca per poi innescare un’altra sarda.

A dispetto della taglia ed il peso, uno sgombro “tipo” è paragonabile una trota sui 30 cm o ad una bella sarda del Lago d’Iseo, possiede una forza ed una combattività eccezionale. Appena in canna, punta con continui strattoni e testate il fondo. Fondamentale il recupero veloce con frizione ben tarata per non incontrare le lenze dei pescatori vicini.

In un mondo perfetto la scaletta dovrebbe essere: un pesce al minuto a pescatore per tutta la giornata di pesca, la storia insegna invece che l maggior parte delle volte, molte sono le ore che passano prima di vedere il cimino scendere verso il pelo dell’acqua. Non tutte le uscite sono uguali, che sia di acqua salata o dolce, il pesce si sposta, mangia e schiva, si ferma sullo spot di pesca e se ne va.

Quest’anno di perfetto e di ideale c’è stato bene poco, pochi sgombri nel mio carniere, di positivo l’ottima compagnia, la giornata serena ed il mare calmo.

La voglia è rimasta, mi rifarò! Sotto con le sarde di lago!