«Silenzio»
di don Claudio Vezzoli

Poesie, modi di dire, curiosità e immagini dal mondo... Inizia oggi una collaborazione con don Claudio Vezzoli, parroco di San Benedetto, la parrocchia del quartiere I° Maggio in città, e consigliere provinciale e regionale della Coldiretti



Silenzio (4-1-90) 

Attimi di silenzio,
pensiero profondo
e così guardo la mia vita!
E qui ricomincio ad esistere,
ad assaporare persone, cose, e volti
che l’usura del tempo e degli anni ha sbiadito.
Ma la mia fantasia
Ridona freschezza ai colori di ieri
Perché varchino la soglia del presente.

 
Nell’incipit il poeta dichiara
che un pensiero profondo può scaturire solo nel silenzio.
E in questo silenzio viene l’introspezione dentro se stesso e la propria vita. Non a caso il poeta dichiara con sicurezza: “E qui ricomincio ad esistere”.

Egli ci vuol  far capire che tutti dovremmo vivere più intensamente il silenzio, così desueto nella nostra società chiassosa, superficiale, segnata dal culto dell’avere e dell’immagine narcisistica di noi stessi mandata su internet.

Dovremmo tutti guardare la nostra vita che è il nostro passato, da quello lontano nel tempo a quello più vicino, quasi a fare un bilancio di noi stessi… “ad assaporare persone, cose e volti”.

E’ interessante l’uso del verbo “assaporare” che rimanda al senso del gusto usando una sinestesia che possiamo facilmente apprezzare nel ricordo di persone cose e volti che fanno parte del nostro vissuto.
E tutti noi abbiamo provato quella sensazione relativa all’“usura del tempo e degli anni” che sbiadisce i nostri ricordi.

Ma il poeta che è ricco di fantasia
riesce a ridare “freschezza ai colori di ieri” e a rivivere le sue memorie come fossero appena vissute.

.La poesia è di don Claudio, i commento è di Anna Adami