Dubbi sul futuro dell'Ospedale di Gardone
di Natalia Monti

Nonostante l'ottimismo del direttore generale degli Spedali Civili, Ezio Belleri, restano saldi i dubbi della Valtrompia sulla futura gestione dell'ospedale locale 


Il timore maggiore delle autorità locali e della Comunità Montana, in tema di presidio ospedaliero di Gardone, riguarda  la possibilità che la sua gestione smetta di essere associata al Civile di Brescia, in forza della riforma sanitaria regionale e dei suoi molti cambiamenti, già preannunciati.

Sul tema in generale, il direttore generale degli Spedali Civili, Ezio Belleri, si è detto fiducioso ed ottimista, durante l’assemblea all’ente comprensoriale di qualche giorno fa. A suo dire, il nosocomio triumplino non potrà subire riduzioni nel servizio né perdere in importanza, anzi, potrebbe essere vero il contrario.

Si parla di novità, di servizio integrato e di cambiamenti, ma ciò che preoccupa maggiormente i sindaci di Valle e il presidente di Comunità Montana, Massimo Ottelli, non è la riduzione di servizi o il ridimensionamento della struttura, bensì è l’eventualità che il presidio gardonese e l’ospedale cittadino, non restino insieme.

L’unione del presidio con altri ospedali, diversi dal Civile con cui l’organizzazione e la collaborazione sono già rodate, potrebbe sfociare in un abbassamento del livello della professionalità, che nessuno si augura e che si avrebbe la certezza di non veder realizzato, restando con gli Spedali Civili.

L’ottimismo non manca, ma nemmeno il dubbio e la riforma della sanità verrà approvata in Regione nel mese di luglio e le autorità triumplne sono tornate ad stilare un documento ufficiale per ribadire la loro volontà di restare col Civile.