Chi dorme...piglia pesci (seconda parte)
di Elio Vinati

Il cammino prosegue lungo le sponde di questo tratto di alto brembo in una giornata che sembra rivelarsi unica


(oltre alle catture già citate nella prima parte,segnalo altri pesci catturati contemporaneamente da mio fratello).

Nella lama successiva un'altra fario giunge, con mio sommo stupore, fin quasi sotto i piedi ad aggredire nervosa e infastidita il mio artificiale: le trote sembrano proprio essere in completa frenesia alimentare.
Noto infatti ancora due bollate distinte vicino a riva a ridosso di alcuni massi. Entrambe le trote non esitano ad attaccare l'intruso che ha disturbato il loro pranzo e, dopo un breve combattimento, vengono immediatamente rilasciate.

Ora sono di fronte a una buca da sogno; immagino e disegno le traiettorie che deve compiere il mio artificiale al fine di sondare ogni centimetro e anfratto della buca.
Dopo diversi lanci senza esito, mi balena un idea: cambiare l'esca con una più pesante, come un martin del 12, per scendere più in profondità, con amo singolo per ridurre il rischio di incaglio (anche se si abbassa la probabilità di ferrata e quindi di cattura).
La scelta si rivela vincente e una bella fario giunge a riva vinta.

Poco oltre, da sotto un sasso, una maestosa ombra fuoriesce e attacca il rotante dorato, ma a vuoto.
Solitamente una trota di simili dimensioni, dopo un attacco fallito, torna alla propria tana per restarci. Oggi però le regole sono saltate!.
Riprovo facendo percorrere lo stesso tragitto all'esca, quando l'ombra si materializza di nuovo fallendo un'altra volta l'attacco.

Scoraggiato al pensiero di aver perso una grande occasione, azzardo un nuovo lancio rallentando il recupero nel punto decisivo.
STRIKE!. La famelica trota ghermisce con maggiore decisione l'artificiale e con mia meraviglia si mostra in tutta la sua immensa bellezza: un giallo polenta splendido con una punteggiatura marcata.

Il particolare che mi ha più colpito in questa forse irripetibile sessione di pesca sono le diverse reazioni che la trota iridea e la trota fario hanno mostrato a seguito della ferrata; la prima con ripetuti guizzi e tentativi di fuga in diverse direzioni, la regina dei torrenti invece con testate potenti avvitandosi su se stessa nella speranza di liberarsi dalla presa.

Forse anche la prossima volta mi alzerò tardi...