Chi dorme... piglia pesci
di Elio Vinati

Accidenti! Mi son svegliato tardi. Decido comunque di preparare l'attrezzatura per affrontare uno dei miei fiumi preferiti: il Brembo. (prima parte)



Scelgo un tratto di media valle, arrivando sullo spot di pesca verso le 10 e 30.
Pesco a spinning con la mia 2,40m, nylon dello 0,22mm e un martin del  9 color giallo vespa.
Mi accorgo però da subito che le condizioni del fiume non sono le solite, il fondo è completamente ricoperto da sabbia e detriti, probabile risultato di uno svaso di una delle centrali idroelettriche situate più a monte.

Devo cambiare strategia, o meglio devo cambiare posto: salire a monte o scendere più a valle? Questo è il dilemma.
Azzardare lassù dove il fiume si fa torrente con quelle magnifiche buche nascoste e protette da ciclopici massi, con acque ancora fredde oppure i comodi raschi di fondovalle con ampie lame che spesso mi hanno dato soddisfazione in questo periodo? Azzardo!.

Giungo sulle sponde di un tratto a me noto sugli 800m circa di altitudine.
Dopo un frugale pasto a base di pane e formaggio del luogo, mi appresto a bagnare la lenza ben oltre il mezzogiorno.
Incredibile! Dopo pochi lanci, il rotante del 3 dorato viene violentemente attaccato da una combattiva iridea (sopravvissuta alla semina dell'apertura) in una buca ombreggiata sotto un ponte.

L'acqua è cristallina e la sua temperatura è intorno ai 9 gradi, quella esterna si attesta circa sui 16 gradi: sembrerebbero delle condizioni ideali per le trote in questo inizio di primavera.
Nella lama successiva un'altra iridea aggredisce l'esca con voracità.

Caspita! Già due indizi nell'arco di pochi minuti
, ma me ne serve ancora uno per capire se può essere o meno una grande giornata di pesca: lei, la regina, la fario.

Ed eccola! In un piccolo raschio la vedo fuoriuscire da sotto un sasso, scattare e rincorrere l'artificiale con bramosia, raggiungerlo e colpirlo con veemenza.
E' proprio una grande giornata di pesca, ed è solo all'inizio...