Fiamme sulle Coste
di val.

Le operazioni di spegnimento delle fiamme divampate sul Colle di Sant'Eusebio, hanno richiesto persino la chiusura della Provinciale
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Le fiamme sono divampate intorno alle 20 di ieri sera nei pressi dell'ultimo tornante che gira a destra, per chi sale in direzione di Odolo.
E non è certo stata autocombustione.

Lì vicino, quasi subito, hanno aggredito e distrutto un paio di serbatoi di plastica che servono all'approvvigionamento dell'azienda agricola Bettina, che si trova poco sotto.

Favorite dal vento, le lingue di fuoco hanno presto cominciato a salire lungo la montagna, indugiando sulla costa in direzione del passo.
Tanto fumo e la necessità di occupare l'intera sede stradale coi mezzi antincendio, hanno suggerito la chusura della 237 del Caffaro, per quasi due ore: chi saliva da Odolo era costretto a scendere da Vallio e chi saliva da Caino a tornare sui suoi passi.

Sul posto sono arrivati veloci e ben attrezzati i volontari sia dalla Valtrompia, con el squadre da Caino, Nave e Bovezzo, sia dalla Valsabbia con quella di Vallio Terme.

Una celerità d'intervento che ha permesso di corcoscrivere la fiamme
che altrimenti avrebbero aggredito anche un paio di cascine: quella del Bezzi e quella del Perini, che invece sono state salvate dalla furia dell'incendio, nonostante si trovassero all'interno dei cinque/sei ettari di bosco e pascolo andati in fumo, tutti in territorio di Caino.

Qualche apprensione, oltre che per le abitazioni, c'è stata anche per l'ottantina di starne che proprio il giorno prima erano state liberate nella zona, nota perchè viene adibita all'addestramento dei cani da caccia.
Una cinquantina in tutto gli addetti mobilitati per lo spegnimento delle fiamme, comprese le due pattuglie di carabinieri giunte sul posto da Nave e da Gavardo, oltre ad un buon numero di vigili del fuoco da Brescia.

Sul posto anche mezza giunta comunale di Caino, sindaco Sambrici in testa.
Intorno alle 23 rimanevano solo alcune piccole aree ancora da bonificare dalle fiamme.