Produzione industriale, accelera la crescita a febbraio
di Redazione

Nel mese di febbraio – secondo le rilevazioni del Centro studi di Aib - l’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane ha evidenziato una significativa accelerazione, che conferma i risultati positivi sperimentati a gennaio


Il settore industriale locale sembra quindi beneficiare del rinnovato ottimismo che in questa fase ciclica caratterizza l’economia italiana, amplificato, da un lato, da un livello di cambio tale da favorire le esportazioni extra UE e, dall’altro, dai bassi prezzi delle materie prime industriali. Nel dettaglio, la produzione è risultata in aumento per 45 operatori su 100, con un saldo positivo del 35% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione, mentre il livello dell’attività è giudicato inferiore al potenziale dal 18% delle aziende del campione. La dinamica dell’industria provinciale appare coerente con quanto registrato a livello nazionale, dove l’indice PMI manifatturiero si è attestato al di sopra della soglia critica di 50,0 per la prima volta nelle ultime cinque rilevazioni mensili.

La produzione è significativamente aumentata nei comparti: calzaturiero, maglie e calze, materiali da costruzione ed estrattive, metallurgico e siderurgico, meccanica di precisione e costruzioni di apparecchiature elettriche; è salita in modo meno evidente per le imprese appartenenti a: carta e stampa, chimico, gomma e plastica, legno e mobili in legno, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto, tessile. Non ha subito variazioni per gli operatori dell’abbigliamento e dell’agroalimentare e caseario.

L’attività produttiva è risultata in crescita per tutte le classi dimensionali, in particolare per le grandi imprese (200-499 addetti) e per quelle maggiori (oltre 500 addetti).

L’utilizzo degli impianti riflette la dinamica dell’attività produttiva, con il 37% di operatori che dichiara di averlo aumentato. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato basso ancora dal 26% del campione.

Le vendite sul mercato nazionale hanno evidenziato una crescita, con un saldo positivo dell’11% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi UE ed extra UE hanno manifestato saldi positivi, rispettivamente, del 19% e del 9%;

Le previsioni per i prossimi mesi rimangono orientate a un cauto ottimismo, sostenuto dalle aspettative di ripresa della domanda nel vecchio continente, corroborata dal QE avviato dalla BCE, nonché dal deprezzamento della moneta unica, che renderà più competitive le nostre merci sui mercati extracomunitari. Per quanto riguarda la produzione, il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è positivo (+15%). Le attese sull’utilizzo degli impianti risultano in aumento per il 22% degli operatori e invariate per il 70%. Gli ordini dal mercato interno sono in rialzo per il 22% delle aziende, con un saldo positivo del 10% tra coloro che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE ed extra UE evidenziano saldi positivi, rispettivamente, del 13% e del 4%. La domanda di lavoro è destinata a crescere, anche se a un ritmo piuttosto blando, con 9 operatori su 100 che dichiarano di voler incrementare la manodopera.

L’Indagine viene effettuata mensilmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero.