Anonimi? Basta!
Caro Direttore, devo confidarti che non sono mai riuscito ad entrare in sintonia con la novità dell'anonimato...

...
È vero che tu conosci le generalità di chi scrive ma non così chi legge.

Comprendo che l'anonimato dà protezione ma anche permette di nascondersi dietro la mano buttando sassi a piacere.

No, io fossi in te, da domani, chi scrive si firma. E se non se la sente, beh qualche cosa c'è.
Allora, se non si ha neppure la forza di mettere la propria faccia davanti alle proprie affermazioni, è meglio il silenzio.

Con amicizia, io mi firmo
Gianfausto Salvadori

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Dipende, caro Gianfausto.

La questione è aperta e ancora nessuno è riuscito a risolverla del tutto.
La mia opinione è che dipenda dall'argomento del contendere.

Ritengo inaccettabile che un anonimo si permetta di giudicare una persona o il suo operato nella sfera privata.
E fin qui ci siamo: Vallesabbianews non lo permette nemmeno a chi si firma con nome e cognome.

Se invece si tratta di criticare scelte intraprese da personaggi pubblici (anch'essi hanno ovviamente una sfera privata intoccabile), oppure di sollevare questioni di dominio pubblico per dare il modo a tutti quanti di formarsi un'opinione, io la vedo in modo diverso ed accordo di volta in volta il diritto di mascherarsi dietro ad uno pseudonimo.
Perchè in questo modo si centra l'attenzione su quanto si afferma, piuttosto che su chi fa le affermazioni.
Fin qui mi sono riferito alle lettere al direttore o a certi articoli pubblicati con uno pseudonimo e il discorso vale anche per la carta stampata.

Quanto ai commenti agli articoli la questione è ben più complessa.
Eliminati quelli (pochi) che offrono il fianco a possibili querele (per altro il primo responsabile sono sempre io, nel mio ruolo di direttore), suggerisco sempre ai lettori di non dare corda ai "troll" che inevitabilmente invadono la rete.
Credo sia l'unico modo per contribuire alla loro estinzione.

Considero inutile infatti, e per certi versi pericolosa, l'azione di censura della stupidità umana.

Ma arrivo più in là e, pensa un po', consiglio ai miei lettori di utilizzare SEMPRE uno pseudonimo, quando si commenta un articolo di giornale.
Non tutti, infatti, sono attrezzati ad affrontare il rischio che ad essere giudicati dagli altri non siano le idee, ma chi le esprime.

Il mio sogno è che i commenti autorevoli, espressi anche da anonimi, possano sostituire certe sciocchezze troppe volte espresse da chi cerca solo visibilità personale.
 
Grazie Gianfausto dello spunto.
Ovviamente la discussione è aperta.

Ubaldo Vallini