Pinne come ali
di Elio Vinati

Inizia la Stagione, le prime trote, quella voglia e quel paesaggio.


Manca poco all'alba. 

Il torrente è ancora un serpente nero che si snoda tra la vegetazione ancora addormentata.
Ma ormai manca veramente poco. Inizio ad aprire la mia canna da tocco da 7m, scelta dettata soprattutto dall'efficacia delle esche naturali in questa stagione e dal sopralluogo effettuato il giorno prima al fine di valutare la portata e il livello dell'acqua.
 
Innesco un lombrico sull' amo nr.4, terminale di 30, max 40 cm dello 0,20mm di diametro, girella tripla, paracolpi e piombo a oliva da 8 gr. Come segna-filo utilizzo uno spezzone di lana rosso che dona al tutto un tocco vintage.
 Sto pescando in un tratto dove la provincia non ha seminato trote di allevamento, evitando pertanto la ressa e l'assembramento dei pescatori,tipico di questa zona dell'alta Valtrompia. 
 
Questa strategia mi espone a una maggiore possibilità di imbattermi in un nulla di fatto, perché sfido trote scaltre e rustiche, le più difficili da ingannare.
Ma i miei timori sono presto dissolti. Mentre sondo la prima buca infatti, con la visibilità ancora scarsa della penombra dell'alba, percepisco un chiaro "toc-toc" alla mia lenza: è lei, la prima trota della stagione 2015 che bussa alla mia porta.
Le sue pinne sono tese e larghe, segno inconfondibile della sua indole selvaggia che la spinge ogni giorno a nuotare ribelle contro corrente...sembrano ali e, ammaliato, la lascio volare via...libera e bella. 
 
Risalgo il torrente con fiducia calando l'esca in ogni rigiro d'acqua e dietro ai massi, accentuando il movimento dell'esca con piccole tocche del cimino. Catturo altri esemplari di notevole fattura. Verso la fine della pescata incappo in alcune fario di allevamento probabilmente lasciatesi trasportare dalla corrente verso valle dalle zone seminate più a monte.
La differenza di colori, livrea, di ali...scusate, di pinne è evidente. 
Le danze sono aperte, altre avventure ci aspettano.