«Serve l'arbitrato internazionale»
di Redazione

Un lettore di Bovezzo di invia questa "lettera aperta al Presidente della Repubblica" in nome del Movimento Famiglie Italiane, in merito alla vicenda dei due marò fatti prigionieri in India



Egregio Presidente della Repubblica,

avevamo deciso di scrivere alle Istituzioni per rompere il silenzio che copre come una pietra tombale la vicenda dei due Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e cercare quanto meno di capire l’ostinatezza dell’Italia, che non si affida ad una Corte internazionale ma preferisce seguire la strada di una non meglio definita “secret diplomacy” per ottenere quello che le Convenzioni Internazionali garantiscono come diritto.

Nel frattempo Lei è stato eletto Capo dello Stato
e con l’occasione Le formuliamo gli auguri per un futuro denso di soddisfazioni e di significato, per la Sua persona e per l’Italia tutta.

L’abbiamo sentito ricordare i due Marò
: lo ha fatto con semplicità, con la stessa modestia con cui lo farebbe qualsiasi padre di famiglia; lo ha fatto dimostrando alle “Istituzioni” il valore dell’impegno morale che deriva dall’essere Capo Supremo delle Forze Armate, come sancito dalla Costituzione.

Ha chiamato i nostri ragazzi “concittadini”
ricordando, a chi li considera invece semplici operatori dello Stato, che sono italiani nostri fratelli a cui va tutta la massima attenzione.
Per questo abbiamo deciso di saltare il fossato anche perché i “giocatori in campo” non sembrano in questi giorni voler far tesoro delle Sue parole ed aiutarLa a compiere il ruolo di arbitro imparziale.

Molti di questi soggetti a suo tempo hanno ignorato la vicenda dimostrando interesse formale solo quando questo poteva illuminare la loro opaca figura.
Altri hanno consigliato all’ex Premier Monti di rimandarli in India sotto la spinta di interessi di parte e di lobby economiche.

Ci rivolgiamo quindi direttamente a Lei, chiedendoLe un’azione in prima persona, magari un viaggio in India per incontrare il Presidente Modi ed insieme trovare una soluzione atta a favorire l’immediato rientro definitivo in Italia dei due militari, senza compromessi di sorta né tantomeno condanne seppure lievi che, come Lei esperto di Diritto insegna, non spettano a Delhi ma, semmai, ad una Corte di Giustizia italiana.

Suggerisca, Signor Presidente, ai suoi collaboratori istituzionali che è giunta l’ora dell’avvio immediato dell’arbitrato internazionale, perché l’Italia non merita di essere bistrattata come sta avvenendo da tre anni a questa parte e si riconsegni al Diritto il ruolo fondamentale che ha sempre avuto nel regolare il rapporto fra le genti.

Grazie Signor Presidente.

Roberto Faganello
v.presidente nazionale MOFI - Movimento Famiglie Italiane