Doppia violazione a Tindouf
di Sara Baresi

Ci scrive Sara Baresi, presidente di Protea, associazione che si occupa di diritti umani e che ci segnala delle incongruenze in merito all'utilizzo degli aiuti umanitari destinati al popolo saharawi, argomento che abbiamo qui più volte trattato



Da un rapporto reso pubblico  dal Parlamento Europeo alla fine di gennaio 2015 e depositato dall’Ufficio Europeo Anti-frode (OLAF) emerge un' inquietante situazione di deviazioni sistematiche e organizzate degli aiuti umanitari destinati ai bisognosi abitanti dei campi di Tindouf.

L'UE ha rivolto il sostegno finanziario a partire dal 1975 e secondo la relazione dell'OLAF, le donazioni da parte del  "Dipartimento Aiuti Umanitari" della Commissione europea (ECHO) negli anni tra il 1994 e il 2004 corrispondono a € 105.000.000, sulla base di una forte popolazione di 155.000, secondo le stime delle autorità algerine.

Le indagini dell'OLAF hanno permesso di raccogliere numerose testimonianze tra il 2003 e il 2006 affermando che le deviazioni degli aiuti sono state gestite da e a beneficio di alcuni dirigenti del Polisario che sono stati spesso citati da vari intervistati.
Il numero di deviazioni segnalate, le diverse testimonianze per quanto riguarda le persone che hanno beneficiato delle frodi, il modus operandi utilizzato e la durata delle deviazioni "non lasciano dubbi sul fatto che le manovre fraudolente organizzate hanno avuto luogo nel corso di un lungo periodo", dice il relazione che cita anche l'esistenza di "depositi segreti."

ECHO ha scoperto che molti suoi prodotti destinati alla popolazione che si trova in stato di indigenza, venivano venduti nei mercati di Bechar in Algeria, che si trova a 800 km da Tindouf, così come a Nouakchott, Chingetti e Nema, tre città della Mauritania.
Tra la fine del 2001 e l'aprile del 2003, squadre di ECHO hanno scoperto diverse tonnellate di prodotti venduti in dodici punti diversi di smercio.

Il rapporto ha confermato inoltre che apparecchiature mediche donate sono state altresi vendute insieme a pezzi di ricambio per serbatoi di acqua che venivano ordinati più volte nello stesso anno e rivenduti altrove.
Il rapporto ha anche accusato i leader del Polisario di "presentare fatture false e sopravvalutato progetti virtuali di ONG donatrici".
Sono stati creati inoltre dei negozi di vendita degli aiuti umanitari, che la popolazione è stata costretta a comprare, quando dall'Europa e da molte Ong erano inviati gratuitamente.

Secondo il rapporto Olaf le deviazioni cominciavano dal porto di Oran dove venivano smistati gli aiuti da inviare e quelli da orientare altrove.
Esso afferma inoltre che né l'Algeria, né il Fronte Polisario hanno mai accettato di censire la popolazione commettendo quindi una sovrastima del numero degli abitanti al fine di ottenere sempre più aiuti.

Gli organizzatori poi hanno giustificato delle spese di lavoratori locali con stipendi per la costruzione di servizi utili sempre alla popolazione, che in verità vengono messi a punto da prigionieri di guerra o civili, che operano senza alcuna retribuzione.

Gli alimenti poi di buona qualità venivano orientati alla vendita e sostituiti con quelli scadenti da donare alla popolazione.
I membri delle ONG che desiderano poi verificare gli aiuti e fare visita ai campi necessitano di un'autorizzazione preventiva per ogni visita per tempo.
Tutte le condizioni sopraccitate hanno permesso la maxi frode.

Come presidente di un'associazione di tutela dei diritti umani e come cittadina italiana ed europea manifesto il mio rammarico per tale situazione fraudolenta.
L'Europa ed i Paesi appartenenti ad essa  vivono da qualche anno infatti una profonda crisi economica che ha portato i cittadini in condizioni di disoccupazione, di indigenza, di grande bisogno.

Tale situazione mette in luce una doppia violazione dei diritti umani, quelli dei cittadini europei contribuenti o benefattori di ONG che vivono in stato di sofferenza economica e quella degli abitanti dei campi di Tindouf, i quali, a causa di persone manipolatorie e truffaldine, non hanno mai ricevuto gli aiuto che tante persone generose avevano a loro desitinato.

Mi domando perchè tale grave situazione scoperta nel 2007,nel pieno della crisi economica in Europa non sia mai stata resa pubblica prima dello scorso gennaio e soprattutto perchè non siano stati interrotti gli aiuti in questi anni che hanno corrisposto a 10.000.000 di euro per anno.

La Presidente
Sara Baresi

LINK INTERNAZIONALI DI RIFERIMENTO
http://thehill.com/blogs/congress-blog/foreign-policy/231948-on-tindouf-camp-abuses-enough-is-enough
http://www.lemonde.fr/afrique/article/2015/01/23/bruxelles-accuse-alger-de-detournements-d-aide-humanitaire_4562455_3212.html
http://leadership-council.org/?p=739
http://fr.slideshare.net/434HT121PPOL/jk45as912ws rapporto