Subsonica, carica elettro rock
di Davide Vedovelli

Due ore e mezza di musica, effetti speciali ed energia infiammano e fanno tremare il Palasport di Verona


Sold-out per la data veronese dei Subsonica. Palasport gremito all'inverosimile quello che sabato sera ha accolto la band torinese per la tappa del tour “Una nave in una foresta”.

A colpire la mia attenzione, abituato al palco scarno dei cantautori dove l'effetto speciale massimo è costituito dall'apparizione di una chitarra elettrica, è la straordinaria scenografia.
Palco inclinato, con pedane disposte su più livelli, sovrastato da quattro grandissime strutture che si illuminano, si piegano, si inclinano e scendono. Anche la a parte inferiore del palco si illumina, così come le giacche dei musicisti, su cui appaiono degli scorci dei video inviati dai fans in occasione della canzone “Di domenica”.
Non voglio esagerare, ma mi ricordano molto le luci utilizzate in alcuni live dei Pink Floyd. Come dicevamo prima folle oceaniche ed un pubblico trasversale, e forse sta anche qui la chiave dello straordinario successo dei Subsonica.

Presenti all'appello persone di sinistra, amanti della musica disco, giovani e meno giovani di diverse estrazioni culturali e sociali... tutte a saltare con le mani al cielo facendo tremare (e non nascondo un briciolo di tremore) le scalinate in cemento del Palasport.
In apertura snocciolano i pezzi del nuovo disco per poi ripescare tutti i vecchi successi, e ad ogni accordo un boato del pubblico come a sottolineare” questa la so e la canterò a squarciagola”.

Per me, che ripeto sono abituato ad ambienti più tristi e sommessi, dopo il piccolo trauma iniziale è stato davvero bello sentire tutta questa energia riversata in un concerto.
Tra i pezzi con arrangiamenti elettronici e rock fanno capolino una canzone scritta con Morgan ed “Up Patriots to arms” di Franco Battiato, che molto ha a che fare con questo genere di musica e con cui i Subsonica hanno duettato proprio nel loro disco con questo brano.
Di poche parole, ma semplice e con i piedi per terra, il front man Samuel. Nessun atteggiamento da rock star ma semplicità, serietà e una gran voglia di cantare, divertirsi e far divertire.
Difficile restare tale quando di fronte hai migliaia di persone che ti considerano un semi dio. Bravo!

Il  tour continua con date a Roma, Bologna, Firenze, Genova e Milano e consiglio davvero a tutti di non lasciarselo scappare... anche chi non è un culture del genere rock-elettronico.