Trota lago in Maniva
di Manuele Vezzoli

L’appuntamento ai laghetti di Ravenola sta diventando una tradizione e, anche quest’anno, le aspettative sono state ripagate


In compagnia di grandi amici, la “missione” di pesca è diventata da alcuni anni una piacevole scusa per passare due giorni insieme all’insegna del contatto con la natura e del divertimento.
La passione che ci unisce ci spinge fin lassù, a quasi 2000 metri di altitudine, alla ricerca di qualche bella preda.

Mi prefiggo di catturare qualche iridea salmonata di taglia e qualche salmerino alpino con lanci a spinning e, nel caso le prede fossero lontane dalla riva, provando con la classica bombarda.

Sondo il sotto sponda con ondulanti dai colori sgargianti e qualche rapala d’annata ma senza risultati, prima di cambiare tecnica dò ancora  fiducia alla mia canna da spinning da 2.4 m montando una testina piombata da 8 grammi ed innescando un visitor color marrone.
Lancio recuperando a scatti ed un’iridea di circa un chilo ferma violentemente il recupero. Presa!
Dopo un’avvincete lotta la porto nel mio guadino.
Ancoro smosso dall’adrenalina, lancio e rilancio senza però esiti positivi.

 Il vero pescatore spera sempre in quello che alla fine non accade quasi mai.
Crede che lanciando nello stesso punto, facendo gli stessi movimenti e mettendoci la stessa attenzione un’altra trota abboccherà e un’altra ancora e così via all’infinito.
La storia però insegna il contrario, l’emozione della cattura è un premio che si conquista con la costanza, la ricerca e la pazienza.

Decido allora un cambio di strategia, “armo” la mia canna da trota lago (10-15g), monto una bombardina da 12 grammi affondante 2 e lancio il più lontano possibile.
La doppia camola innescata con tanta cura dà subito gli effetti desiderati, un’abboccata violenta fa sfrizionare il mio mulinello, Il combattimento è serrato ma riesco a portare a riva un’altra iridea salmonata di quasi un chilo e mezzo.

Più tardi verso sera, incoraggiato dall’amico Alessandro provo a fare qualche lancio a mosca, molti sono gli appassionati che si recano qui e si cimentano in questa nobile tecnica di pesca.
Già qualche mese prima con il “pesca-blogger” Elio provai i movimenti, il lancio e la cura della mosca rimanendo incuriosito da una tipologia di pesca così complessa ed elegante.
Spinto da consigli e suggerimenti faccio qualche lancio senza però riuscir ad ingannare nessun pinnuto.

Decido di tornare sui miei passi, alla pesca con le esche vive, e concludo la giornata con altre catture, alla fine saranno 9 le trote nel mio carniere.
Come ogni anno lascio questo posto bellissimo con un po’ di malinconia ma certo di ritornarci l’anno successivo.
Alla prossima pescata.