50 missioni al mese
Questo l'impegno dei Vigili del fuoco della valtrompia nei primi sei mesi dell'anno.



È stata un'estate davvero intensa per il distaccamento dei vigili del fuoco di Gardone, inaugurato nel luglio del 2005 in via Pascoli, nella cascina Pezzori.
Una stagione di grande lavoro anche fuori sede.

«Siamo nati come gruppo misto di militi effettivi e volontari - ricorda il capo distaccamento Flavio Frassine -, ma attualmente questa è una realtà permanente con 7 unità che operano 365 giorni l'anno.
Il nostro raggio d'azione si estende lungo la Valtrompia dal Maniva fino a Concesio, ma ci spingiamo fino a Iseo e alla Valsabbia. In caso di interventi importanti, per grandi incendi o calamità in provincia, poi, ci spostiamo dove richiedono il nostro aiuto. E facciamo lo stesso in caso di grandi problemi fuori provincia o regione».

I numeri del nucleo? «In questi nove anni - abbiamo toccato la quota di cinquemila interventi, con una media di 550 l'anno - continua Frassine -, e il nostro lavoro di squadra, delicato, rischioso e basato sulla fiducia reciproca, viene richiesto non solo in caso di incendi, ma anche a seguito di incidenti stradali, per missioni di ricerca o soccorso a persone, per il recupero di animali o a fronte di per alluvioni».

E la mole di lavoro, dicevamo, cresce: se nel 2013 le uscite totali del distaccamento sono state 450, solo nel primo semestre dell'anno in corso i militi gardonesi si sono mobilitati in 300 occasioni.

«Il maltempo di questa estate ci ha visto molto impegnati - conclude il capo distaccamento -, e ha offerto l'occasione per rafforzare il buon rapporto di collaborazione con altre realtà come la Protezione civile e il Soccorso alpino. Vorremmo anche ringraziare Valtrompiacuore, l'associazione guidata da Mario Mari che ci ha donato un defibrillatore».

Le necessità più impellenti?
«In alcuni interventi particolari sarebbe fondamentale avere in dotazione una termocamera, utile per individuare la presenza di persone o il punto di innesco di un incendio: costa 6000 euro, e in caso di roghi di una certa portata dobbiamo recuperarla al comando di Brescia».

L.P. da Bresciaoggi