Galeotto fu... il racconto del lunedì
di Lettera firmata

Egregio Direttore, so che non è suo costume pubblicare lettere anonime, ma in questo caso particolarissimo le chiedo un’eccezione


Le accludo la foto qui a lato, pervenutami da “lei sa chi”. La confronti pure con quella pubblicata qualche giorno fa.
Dove era scritto: “IO E TEXSEMPRE”  (vedere il racconto pubblicato il 4 agosto nella rubrica “I racconti del lunedì”) ora campeggia “TU E ZAGOR MAI”, come aveva sognato l’autore.

Guardi un po’ cosa le ha fruttato ospitare gli scritti di quel “vostro” Ezio Gamberini (che magari in questo momento è al mare, sotto l’ombrellone…): la gente salta sui ponti e si mette a scrivere quello che gli passa per la testa.

Tolga la penna a quell’impiastro, finché è ancora in tempo.
Chi semina vento raccoglie tempesta, mentre chi semina ventino (sicuramente ricorderà il mitico “ventino”, necessario per giocare a pincanello fino a quando, inaspettatamente e orrendamente, comparirono biliardini più evoluti per i quali bisognava introdurre una moneta da cinquanta lire, obbligando noi ragazzini a inventare nuovi stratagemmi per eludere lo sciagurato aumento, come ad esempio infilare i cappellini nelle porte per evitare che la pallina finisse all’interno, o incastrare una moneta tra il pomello tirato che azionava lo sganciamento delle dieci palline con la gettoniera, per fare in modo che il distributore delle sfere restasse sempre aperto)… chi semina ventino, dicevo, raccoglie tempestina, così, almeno per il primo piatto della cena è a posto.

E poi che cosa ci va a fare il Gamberini in “Bosca, sulla riva del fiume?
Ho percorso dodicimila chilometri su quei sentieri, per preparare le mie maratone, e senza mai scendere sotto gli ottanta chilogrammi di peso!”, ha affermato più volte.

Quello è falso come Giuda, perché la sua pancia è finta! L’ho visto io, una volta, infilarsi in un bosco e uscire come trasformato, filiforme e più alto di una spanna.
Quel maledetto che vuol far credere a tutti di essere ormai bolso e imbrocchito fila come un razzo, altro che “tapascione”!

Pensi, sig. direttore, che quel cane, nelle ultime gare in montagna si è iscritto sotto mentite spoglie, utilizzando il suo secondo nome; controlli pure le classifiche: Blumon Marathon settantacinquesimo, Tre Campanili sessantunesimo, Pompegnino Vertical Trial quarantasettesimo!

Adesso mi recherò alla Corna del Sas per verificare, ma se scoprissi che la foto rifilatami fosse un “bidone” taroccato con PhotoShop, a quello gli tiro giù la pelle dal muso e la regalo alla ASD Tamburello Sommacampagna che la utilizzerà per la stagione 2014-2015 del campionato di serie A.

Certo di aver operato esclusivamente per il trionfo della “verità”, la ringrazio per l’ospitalità e le porgo un cordiale saluto.

Un anonimo lettore