E' Dolcina la regina del palio
di Greta Rambaldini

L'oca della contrada di Zoadello ha vinto la ventottesima edizione della kermesse valtrumplina di Polaveno. Al secondo posto i rossi della contrada Valle davanti agli arancioni della Sorgente


Si tinge d'azzurro la ventottesima edizione del Palio dell'Oca.
L'ochiere Edoardo Labemano della contrada Zoadello sale infatti sul gradino più alto del podio con l'oca Dolcina.
Al secondo posto i rossi della contrada La Valle e gli arancioni della Sorgente.

In una domenica dalle temperature più autunnali che estive, il palio di Polaveno si conferma comunque un successo, soprattutto in termini di pubblico. La disfida del Palio dell'Oca, giunta dopo la consueta settimana di tornei e gare del palio delle contrade, resta infatti un punto fisso per molli comuni della Valtrompia.

Dopo la presentazione di sabato, con tanto di costumi medievali, sbandieratori, paggetti e tamburellisti, nella serata di ieri si sono susseguite le processioni dei carri con i rappresentanti delle cinque contrade del comune, giunte fino alla piazza del municipio.
Di seguito e stato il momento per il Vespro solenne e il bacio delle reliquie dei Santi patroni. L'animazione spirituale, infatti, rappresenta una grossa fetta della kermesse, dedicata appunto ai patroni Sant'Anna e San Nicola.

Ben presto, però, si è tornati al profano, entrando nel vivo della competizione con le prove di abilità nel taglio della legna e l'irrinunciabile giostra medievale.
Come sempre molto curata ed estrosa, poi, la preparazione degli addobbi per i diversi rioni di Polaveno, con il rosso de «La Valle», il giallo de «La Fontana», l'arancione de «La Sorgente» e l'azzurro della «Zoadello».

Campioni in carica, e quindi avversari da battere, erano gli abitanti de «La Sorgente», la cui oca, nell'edizione 2013, aveva per prima tagliato il traguardo, grazie all'abilità del suo accompagnatore ed ochiere.

Ieri, però, gli onori sono andati agli azzurri della Zoadello.
Per quanto riguarda gli animali, inoltre, dopo che l'Enpa, nei giorni precedenti la manifestazione, aveva inviato due lettere al sindaco Fabio Ottavio Peli, chiedendo prima l'annullamento della corsa e poi descrivendo le caratteristiche delle oche e la loro natura, non ci sono stati episodi di rilievo.

Sul posto, comunque, era presente un veterinario dell'AsI, per garantire la tutela delle oche durante il palio, il cui regolamento, per altro, vieta all'ochiere qualunque contatto con la sua mascotte.
Ad ogni buon conto, poi, erano stati avvisati sia i Carabinieri che il Corpo Forestale dello Stato, per evitare possibili episodi di attrito tra la folla e gli animalisti.


Greta Rambaldini dal Giornale di Brescia.