Sulle tracce di Alice con il Cra di Rovedolo
di Redazione

Giovedì 24 luglio presso il chiostro di S. Maria degli Angeli a Gardone va in scena "Dove si incrociano le orme", sito del labortorio teatrale condotto da Treatro terrediconfine 


La compagnia "Il Carrozzone" porta in scena l'esito del laboratorio CRA Rovedolo condotto da Fabrizio Foccoli e Fabrizia Guerini di Treatro terrediconfine.

Uno spettacolo intitolato "Dove si incrociano le orme" programmato per giovedì 24 luglio alle ore 21.30 presso il chiostro del complesso conventuale di S. Maria degli Angeli in via S. Francesco a Gardone (in caso di pioggia presso il teatro parrocchiale di Inzino - via Volta). Ingresso gratuito.
 
"Dove si incrociano le orme" è l’esito di un percorso teatrale sulle tracce di Alice che ha condotto i partecipanti in un paese che, purtroppo, non sempre si rivela “delle meraviglie".

Punto di partenza del lavoro, le suggestive parole di Carrol: “Subito zittiscono, la storia comincia: / lasciano volare la pazza fantasia / le bimbe che sognano terre mai viste / e animali straordinari, nati per magia / coi quali conversare amichevolmente, / e son convinte che questa realtà sia”.

La fantasia del padre di Alice insegue il coniglio bianco, la fantasia di tutti si è concretizzata in uno spazio finto, di plastica, dove erba, fiori, abiti di cellofan e oggetti vivono la loro seconda funzione: la realtà immaginata. Si  sogna e si continua a sognare sia nel mondo reale che in quello irreale.

Tuttavia, afferma uno dei corsisti, “la realtà è che per raggiungere e vivere un sogno si deve coltivare l’esperienza e muoversi in modo equilibrato e con serenità ma sicuramente decisi”.

«Spesso in questo spazio “dove si incrociano le orme” - dice il regista Fabrizio Foccoli - abbiamo incontrato il bianconiglio, che diceva continuamente “è tardi è tardi… devi muoverti”.  Ed allora ci si è spostati dal pensiero all’azione… muoversi con frenesia, tensione, rabbia… intrappolati in un guscio… Poi il bianconiglio non  ha più parlato. Che “è troppo tardi”  ha smesso di dirlo... il paese delle meraviglie si culla, si crogiola nel gioco degli indovinelli, delle lingue inventate, dei nonsense proposti e sviluppati con gli allegri amici, magari mentre sorseggiano il tè sotto lo sguardo vigile ed attento di chi, a rotazione, si assume il ruolo di un Cappellaio Matto…».