Alzheimer, test per la diagnosi precoce
di Redazione

Si tratta di un esame della retina, per nulla invasivo, che evidenzia le placche di beta-amiloide responsabili della malattia




Un esame della retina non invasivo potrebbe essere utilizzato per diagnosticare precocemente il morbo di Alzheimer, la forma più comune di demenza senile, molti anni prima della comparsa dei primi sintomi.

E' quanto reso possibile grazie a un apparecchio sviluppato dal centro di ricerca Cedar Sinai di Los Angeles insieme alla Neurovision, già testato su pazienti e soggetti sani di controllo in uno studio clinico i cui risultati sono stati presentati alla conferenza della Alzheimer's Association International a Copenaghen.

Lo strumento permette, grazie a un sistema di ''colorazione'' che sfrutta l'ingrediente principale del curry (curcuma), di visualizzare nella retina le placche di frammento beta-amiloide, la proteina che si accumula nel cervello dei pazienti in quantità tossiche.

La retina, pur essendo una parte dell'occhio, dal punto di vista cellulare fa parte del sistema nervoso e quindi proprio come il sistema nervoso presenta placche di beta-amiloide nei pazienti con Alzheimer. Per di più la sostanza beta-amiloide finisce nella retina ed è visualizzabile tramite colorazione con curcuma ben prima che si accumuli nel cervello.

Questa scoperta è merito proprio dei ricercatori del Cedar Sinai ed è stata resa nota un anno fa. Ad essa ha fatto seguito l'idea di mettere a punto un test di diagnosi precoce dell'Alzheimer tramite un esame della retina.

Quella della demenza
è una vera e propria epidemia: i casi attualmente sono quasi 40 milioni, destinati a raddoppiare ogni vent'anni. La sfida è quella di cercare di cogliere e comprendere i fattori di rischio e avere nuovi indizi su una possibile cura. In Gran Bretagna sta per partire il più grande screening mai fatto finora nel mondo, l'unico che utilizzerà contemporaneamente i dati genetici, quelli sugli stili di vita e i test cognitivi di oltre 300 mila persone.

Il test ha il vantaggio di essere non invasivo e semplice come quello usato dagli oftalmmologi per visualizzare, appunto, la retina.