1936, la cascinetta del Pierulì Ghidini
di Egidio Bonomi

Basta una vecchia fotografia, nemmeno tanto vecchia, a rivelare un tempo diversissimo da quello di oggi, assai lontano dallo stress della vita moderna



La fotografia è del 1936.
Un documento che, accanto all'innegabile curiosità, rivela la vita d'un tempo nemmeno troppo lontano, ma non tale da far immaginare il vero e proprio sconvolgimento della vita quotidiana succedutosi con l'era tecnologica e telematica.
L'immagine è stata scattata in località Fratta de Bambì, sul versante basso del monte Polle.

Qui c'era la cascinetta di proprietà di Pìerulì Ghidini Bosco
in cui aveva sistemato il figlio Giovanni con la famigliola costituita dalla moglie Filomena e dalla primogenita Santina. Verranno poi gli altri quattro figli Giambattista, Maria, Ippolita e Giuliano.

Mamma e figlia sono ritratte in serena visione. Sullo sfondo troneggia la macchina per cucire, la piccola è seduta nell'erba e due capre pascolano placidamente. Evidentemente si è d'estate.
La signora Filomena era brava sarta in grado di confezionare abiti maschili e femminili. Però doveva badare alla figlia e alle capre.
Ma come fare visto che nel contempo doveva lavorare di cucito? Semplice: bastava portare sull'erba anche la (oggi) vecchia Singer e il triplice compito era assolto in tutta tranquillità.

Lumezzane andata, Lumezzane che si ritrova (grazie anche alla passione di Enzo Saleri per le immagini del passato).
Una Lumezzane che appare addirittura inverosimile agli occhi giovani d'oggi.
Basterebbe pensare che per raggiungere la Fratta bisognava scendere sul fondovalle, attraversare il torrente Gobbia e risalire la montagna per un ripido sentiero.

Ma negli anni Trenta era un fatto naturale sgambare quotidianamente.
Oggi ce lo ordina il medico, le capre e le macchine per cucire in quasi ogni casa sono praticamente scomparse, il tempo da placido e centellinato, divenuto urgente...

Egidio Bonomi - dal Giornale di Brescia